Viola News
I migliori video scelti dal nostro canale

VIOLA NEWS esclusive le nostre esclusive Piccoli con Kean, e non al suo posto: la Fiorentina si siede al tavolo delle big

PICCOLI BRIVIDI DI PIACERE

Piccoli con Kean, e non al suo posto: la Fiorentina si siede al tavolo delle big

Piccoli
Questo ha (avrebbe, ma ci siamo praticamente) tutti i connotati del movimento di mercato della grande squadra
Federico Targetti
Federico Targetti Caporedattore 

Roberto Piccoli alla Fiorentina è un'insegna al neon. Un messaggio forte e chiaro al campionato più ricco di squadre che puntano all'Europa di sempre, con Como e Torino da outsider, Bologna e Atalanta ormai abituate a certe posizioni, Fiorentina che resiste negli ultimi tempi, e poi le solite grandi degli ultimi quindici/venti anni. Undici squadre, più della metà del totale, partono con velleità più o meno alte in chiave europea.

Qualche giorno fa il nostro vicedirettore Simone Bargellini faceva giustamente notare come queste formazioni avessero tutte reparti offensivi nutritissimi, ben più di quello della Fiorentina: è stato ascoltato, a quanto pare. Per un Beltran che va, c'è un Piccoli che arriva, e lo fa pure a titolo definitivo, preparandosi a salire, numeri e registri alla mano, sul podio degli acquisti più costosi della storia viola, presumibilmente sopra al suo futuro compagno di squadra Albert Gudmundsson, per il quale il Genoa ha concesso uno sconto a giugno. e sotto Nico Gonzalez, pagato qualcosa in più rispetto ai 25 più bonus che andranno nelle casse del Cagliari.

"Ci sono anch'io"

—  

25 milioni per un vice Kean? Strano, molto strano. Probabilmente Pioli avrà messo in conto di giocare spesso con il doppio centravanti ("se c'è modo ne butto dentro anche quattro, di punte", ha detto oggi a La Repubblica), e riteniamo plausibile che Kean, la prossima estate, possa salutare in cambio di tanti, tanti soldi. Specie se rinnoverà nelle prossime settimane, rafforzando la posizione della Fiorentina. Ma con questa mossa, ovvero aggiungere Piccoli a Kean, e non prenderlo al suo posto, la società gigliata e il suo allenatore lanciano un segnale urbi et orbi.

Oggi le grandi squadre hanno due attaccanti quasi equivalenti, o comunque alternative di lusso che spuntano come funghi e costano quasi quanto i titolari. Napoli (che ha Lukaku poi infortunato) e Roma (che ha Dovbyk) hanno pagato pochi milioni per i prestiti di Lucca e Ferguson, i loro "secondi attaccanti", ma gli azzurri hanno l'obbligo di riscatto per 35 totali e i giallorossi il diritto per 40; la Juventus (che ha David) sta cercando di chiudere per Kolo Muani a poco più di 50 tra prestito e obbligo; il Milan (che ha Gimenez) ha fissato il diritto per Boniface a 30; l'Inter (Lautaro e Thuram) e l'Atalanta (Scamacca) hanno preso Bonny e Krstovic per circa 25. Capite allora come l'acquisto di Piccoli proprio a 25 milioni si inserisca in questo specifico solco, come a dire che anche la Fiorentina, che ha già uno degli attaccanti più forti in circolazione, si concede il lusso di spendere tanto per un'alternativa. E di conseguenza corre per gli stessi obiettivi; per il quarto posto di sicuro, almeno ci vuole provare in maniera seria.

Che possa l'arrivo di Piccoli preludere in qualche modo ad una partenza di Kean in questi ultimi giorni di mercato, come ventilato da Napoli dove cercano con urgenza una toppa per l'infortunio di Lukaku? Il timore inconscio ci può stare, ma sarebbe francamente assurdo concepirlo. Vorrebbe dire riportare le lancette dell'orologio indietro di mesi e gettare alle ortiche settimane di lavoro con Pioli. In questo momento, con Piccoli in arrivo prima del weekend e senza altre uscite tipo Mandragora o Fortini, mancano "solo" un difensore e volendo anche una mezza punta in 12 giorni. Troppi? Beh, considerando che l'anno scorso sono arrivati quattro titolari nelle ultime 48 ore utili...