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Perché Boga è un’occasione? Polveriera Nizza, Richardson e chi prendere sul mercato

Matteo Torniai Redattore 

L’esterno ivoriano è sotto shock dopo la brutale aggressione subita al rientro dalla trasferta di Lorient, dello scorso 30 novembre. Circa 400 ultras hanno atteso la squadra davanti al centro di allenamento, in un clima già avvelenato da nove sconfitte consecutive dall’inizio di novembre tra campionato ed Europa League. Secondo le ricostruzioni di L’Equipe e RMC Sport, una delegazione di tifosi è riuscita a salire sul pullman per contestare il gruppo; la situazione è poi degenerata quando i giocatori sono scesi per raggiungere le proprie auto. Boga e Terem Moffi, insieme al direttore sportivo Florian Maurice, sono stati aggrediti fisicamente da un gruppo di 5-10 persone, tra pugni, sputi e insulti.

Un amico di Boga ha raccontato a RMC Sport lo stato d’animo del giocatore: era la prima volta che viveva una situazione simile, ha cercato di proteggersi come poteva prima di essere tratto in salvo da un compagno. Entrambi hanno sporto denuncia contro ignoti, ricevendo il sostegno ufficiale del club, che in un comunicato ha definito “inaccettabili” gli incidenti. Durissima anche la presa di posizione dell’Unfp, il sindacato dei calciatori francesi, che ha parlato di violenze fisiche intollerabili e non giustificabili da alcuna frustrazione sportiva, riservandosi di costituirsi parte civile.

Sul piano umano, l’impatto è stato devastante. Boga fatica ora persino a pensare al calcio giocato e, secondo le indiscrezioni, la sua volontà sarebbe quella di cambiare aria: il trauma è stato troppo forte per immaginare di indossare ancora la maglia rossonera. Una posizione condivisa anche da Moffi, bersagliato dagli ultras anche per alcuni sorrisi scambiati con l’ex presidente Fery dopo il ko di Lorient. Il gesto di solidarietà dei compagni, scesi in campo contro l’Angers con magliette recanti i nomi “BOGA” e “MOFFI”, non ha placato un ambiente ormai spaccato, con il pubblico che ha comunque fischiato la squadra.

Il tutto si inserisce in una crisi sportiva profonda. In Ligue 1 il Nizza ha raccolto 17 punti, con cinque vittorie, due pareggi e nove sconfitte dopo 16 giornate. Pesantissime le sconfitte per 1-5 in casa contro il Marsiglia e il 3-1 subito in rimonta a Lorient. Ancora peggio il cammino europeo: sei sconfitte in cinque partite di Europa League contro Roma, Fenerbahce, Celta Vigo, Friburgo, Porto e Braga: stesso copione della scorsa stagione chiusa con tre pareggi e cinque ko. L’ultima vittoria europea risale al 2023. Numeri impietosi che hanno portato alle dimissioni dell’allenatore Franck Haise e a un vero terremoto societario, aggravato dall’assenza percepita della proprietà Ineos e di Jim Ratcliffe (proprietario anche del Manchester United), accusato dai tifosi di disinteresse e di una gestione senza direzione, tanto da spingere una parte della tifoseria a lanciare una petizione per l’uscita di scena dell’attuale proprietà.