Dall'Under 15 in avanti è sempre stato titolare, in questa stagione ha già sovvertito le gerarchie più volte
Pietro Comuzzo torna a casa dopo Fiorentina-Roma, svuota le tasche e trova: le chiavi di casa, il portafoglio, il cellulare e... Artem Dovbyk. La prestazione offerta contro i giallorossi e contro il centravanti ucraino, capocannoniere della scorsa Liga spagnola, hanno definitivamente portato alla ribalta il difensore friulano classe 2005. Le pagelle del giorno dopo lo dimostrano: 7 per Gazzetta e Corriere Fiorentino; 7,5 per Corriere dello Sport, Tuttosport e Repubblica; 8 per La Nazione, Violanews e Radio Bruno.
L'outsider della difesa viola
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Dal ritiro precampionato in avanti Comuzzo ha sovvertito le gerarchie più volte. In estate per vincere il ballottaggio con Lucchesi, con in palio un posto in prima squadra. Il ventunenne reduce da una stagione più che positiva alla Ternana in B sembrava il prescelto per completare il reparto, ma le cose sono andate diversamente. Successivamente per affermarsi come titolare in un reparto che aveva in Quarta e Ranieri due punti di forza (FOCUS) e nel quale sono stati spesi 15 milioni per Pongracic. Il croato è uscito dai radar anche a causa di un infortunio, l'argentino si è perso per strada, alla fine Palladino ha trovato nei canterani due titolari complementari e affidabili.
Comuzzo, il NON predestinato
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Andando a ritroso nella sua esperienza alla Fiorentina, iniziata nel 2019, Comuzzo non è mai stato l'uomo da copertina, però ha sempre avuto un impiego costante e un rendimento affidabile. Titolare in Under 15 con Mazzantini, titolare in Under 16 e in Under 17 con Galloppa, titolare in Under 18 con Papalato, prima di essere promosso in anticipo di una stagione in Primavera agli ordini di Aquilani.
Qui, siamo nell'annata 2022/23, Comuzzo si ritaglia il proprio spazio sgomitando tra Krastev, Lucchesi e Biagetti, oggi tutti tra B e C, attirando l'attenzione di Italiano che lo promuove tra i grandi. Pochissimo spazio a disposizione, due mesi nuovamente in Primavera agli ordini di Galloppa, il resto è storia recente. Una storia qua e là tinta di azzurro, con nove presenze complessive tra Under 17, 18 e 20.