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Kospo grosso

Kospo stuzzica, ma c’è una grana tattica: cosa ci ha detto fin qui la preseason

Paolo Poggianti Redattore 
Eman Kospo ha lasciato il Barcellona per approdare alla Fiorentina e lo ha fatto per giocare in prima squadra, Pioli lo vede?

La carta di identità di Eman Kospo recita "nato a Suhr (Svizzera) il 17 maggio 2007". Il ragazzo ha soli 18 anni. Non si direbbe, a giudicare dal fisico imponente (191cm x 80kg) già completamente formato, da uomo. Capitano delle nazionali giovanili svizzere, si distingue per solidità difensiva, personalità in campo e doti nella costruzione del gioco. Si fa ancor più fatica a crederlo quando lo si sente parlare. Già nelle prime parole in sede di presentazione aveva dimostrato di avere le idee chiare e oggi, ai microfoni del Pentasport, lo ha confermato:

Lasciare Barcellona? A volte prendere certe decisioni non è semplice. Mi hanno illustrato il progetto sportivo della Fiorentina e per un giovane come me, l'opportunità di giocare in prima squadra era concreta. Tutti sognano di arrivarci. Primavera o Prima Squadra? Ho scelto la Fiorentina per entrare in pianta stabile in prima squadra, ma se ci sarà bisogno, sarò felice di dare una mano anche alla Primavera.

E ancora...

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Essere parte della prima squadra è qualcosa di unico: rispetto al calcio giovanile ti senti più libero di esprimerti. Voglio godermi ogni istante. Sono il più giovane, è vero, ma farò di tutto per guadagnarmi le mie chances.

Da Kospo a sorpresa a...?

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Acquistato dal Barcellona per 400 mila euro (perché in scadenza di contratto) e col 15% sulla futura rivendita. Eman, pochi giorni dopo il suo approdo a Firenze, sa già qual è il suo primo obiettivo: convincere Pioli a mantenerlo in pianta stabile nella rosa dei grandi. Ha lasciato la Masia e il Barcellona per giocarsi le sue chances tra i professionisti. L'anno scorso ha vinto la Youth Leagueda protagonista con la maglia dei Blaugrana. Nelle prime amichevoli ha trovato spazio, con Pioli che lo ha schierato braccetto di sinistra della difesa a tre. Circa 135' nelle tre gare amichevoli. Si è messo in evidenza grazie a fisico, temperamento, senso dell'anticipo, aggressività. Si è distinto in fase di impostazione e partecipazione alla manovra, un destro che gioca a sinistra, anche imprevedibile. Di piede destro, ma capace di giocare col mancino con buona disinvoltura.

Traffico davanti

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Kospo, doppia nazionalità svizzera e bosniaca (il suo idolo non a caso è Dzeko ndr), nelle gerarchie attualmente riveste il ruolo di sesto centrale in rosa. Prima di lui ci sono infatti Ranieri, Pongracic, Comuzzo, Pablo Marì e Viti. Come il capitano e l'ultimo arrivato Viti, Kospo viene impiegato stabilmente a sinistra, in una zona in cui c'è già molta concorrenza in rosa. Per lui sarebbe meglio andare a giocare? L'ex Barça non è di questo avviso ed è pronto a giocarsi le sue carte in viola.

Le fatiche di un diamante grezzo

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Kospo ha sofferto molto nei primi giorni la preparazione di Pioli. Del resto, si trattava della prima svolta da aggregato ai grandi e in Italia, in un contesto completamente diverso dalla pur super organizzata cantera blaugrana. Spesso è andato in difficoltà, soprattutto per i ritmi di gioco, ma ha un fisico davvero promettente per la sua giovane età. Opportunamente sgrezzato e coi carichi di lavoro più pesanti smaltiti, potrebbe rivelarsi una pedina molto interessante. In prospettiva futura, ma anche già nel presente. Kospo è uno che impara rapidamente, parole sue:

Ho scelto la Fiorentina e la Serie A perché in Italia la fase tattica, soprattutto per i difensori, è molto curata. In queste tre settimane ho già imparato parecchio, ma ho ancora tanta strada davanti e sono pronto a crescere giorno per giorno. Spero anche di segnare qualche gol. Voglio dimostrare al club e ai tifosi che posso essere all’altezza.