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Gudmundsson, che fare? Cosa comporterebbe panchinarlo

Gudmundsson, che fare? Cosa comporterebbe panchinarlo - immagine 1
Gudmundsson in questo inizio di stagione è un fantasma: nessuna prestazione è stata all'altezza. Ma non è il momento di mollare!
Matteo Bardelli Redattore 

Albert Gudmundsson è diventato un caso. E ogni partita che passa lo è sempre di più. Lo scorso anno le motivazioni potevano avere un suo perché, visto il ritiro non fatto in viola e passato per la maggior parte del tempo da infortunato. Lo stesso poi vale per la stagione, che a parte alcuni sprazzi di grande talento, è sempre stato fermato da problemi fisici (nei momenti migliori) e importanti situazioni extra-campo ancora da finire di risolvere. Ma adesso il tempo inizia a scadere.

Quale la motivazione?

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La Fiorentina non ci ha pensato un attimo nel riscattarlo, nonostante un anno non all'altezza. Si diceva che con Pioli la situazione sarebbe cambiata, perché abituato ad allenare giocatori di un certo tipo e in grado di farli performare al massimo (basta vedere cosa era diventato Leao con lui al Milan). La passata stagione il gioco di Palladino sicuramente non lo aiutava, perché attraverso i lanci lunghi veniva saltato di netto. Ma quest'anno la situazione è diversa, nella testa di Pioli ci sarebbe la grande volontà di arrivare ai risultati attraverso il gioco (cosa che sicuramente fino ad ora è mancata), ma per arrivare a questo, per uscire da questi momenti di crisi, servirebbero anche e soprattutto le giocate del 10, senza ogni dubbio il giocatore di maggior qualità della rosa. Almeno sulla carta.

Inizio deludente

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E invece, cosa abbiamo visto fino ad ora? Assolutamente niente. Un solo gol nei playoff di Conference League. In tutte le gare che ha giocato è sembrato un fantasma. Alcuni recriminano il fatto che venga troppo basso a prendersi il pallone, ma a Genova faceva lo stesso. C'era solo un piccolo dettaglio che faceva la differenza: in quella situazione saltava in dribbling 2/3 avversari come se fossero birilli, calciando poi in porta con una cattiveria tale da spaccare la porta, o servendo assist deliziosi per i suoi compagni. Questo deve ritrovare Gudmundsson: la personalità, la responsabilità di rischiare una giocata. Solo in questo modo giocatori come lui escono fuori. Servono fiducia e consapevolezza dei propri mezzi.

Gudmundsson, che fare? Cosa comporterebbe panchinarlo- immagine 2

Non bisogna accantonarlo

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Per molti dovrebbe essere messo in panchina (IL NOSTRO SONDAGGIO), ma non sarebbe giusto. Giocatori come lui dovrebbero continuare a giocare una partita dietro l'altra, per cercare di ritrovare quella scintilla che gli manca per scoppiare e dare il via alle danze, allo spettacolo. Ogni pallone dovrebbe passare dai suoi piedi. Deve accendersi come una miccia, per tornare a sentirsi importante. Come a sua detta, però, sarà prima fondamentale recuperarlo al 100% dal punto di vista fisico. L'ambiente attorno sicuramente non lo sta aiutando, perché tutta la Fiorentina è in grande sofferenza in questo momento. Ma per uscire da questi momenti servono compattezza e soprattutto carattere. Se il gioco tarda ad arrivare, che almeno esca l'atteggiamento, la voglia di vincere. Dunque, Firenze e la Fiorentina sono ancora una volta in attesa del suo numero 10, e anche lo stesso Pioli lo ha fatto capire in conferenza stampa al termine della partita contro la Roma, sperando che questa sia l'ultimo campanile d'allarme da dover diffondere a gran voce.