Non va oltre il pareggio (nuovamente) la Fiorentina di Stefano Pioli, secondo il quale ieri in campo si è vista la miglior prova della stagione (QUI LE PAROLE). Mettendo da parte un attimo le aspettative d'inizio stagione, l’avvio di questa Fiorentina sarebbe allarmante persino se si trattasse di una squadra che dovesse lottare per la salvezza. Non solo per i pochi punti, ma per le prestazioni che questa squadra sta offrendo. Senza girarci troppo intorno, ieri il Pisa avrebbe meritato tranquillamente di vincere. Pablo Marì nel post partita parla di un passo avanti rispetto alle precedenti e di solamente un'occasione concessa, evidente sintomo di una confusione generale. Il Pisa conta due legni colpiti (Nzola e Cuadrado), un gol (giustamente) annullato, e di due potenziali rigori che sono passati in cavalleria (ma in Serie A se ne sono visti molti di simili).

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Dodò, Kean e il mal di nervi viola: Pioli deve (per forza) invertire la rotta
Dodo, Kean e compagnia, che succede?
—Un altro argomento da non sottovalutare è la resa dei "big" della Fiorentina. Tralasciando De Gea, che gira e rigira è sempre uno dei migliori, Gosens è in flessione. Il ruolo è quello, ma le prestazioni non sono nemmeno paragonabili a quelle dell'anno scorso. Gudmundsson ieri è stato impalpabile: colui che doveva essere il fiore all'occhiello di questa squadra, dopo un anno e mezzo, si sta rivelando un vero e proprio interrogativo. Anche il calo di Dodò è evidente, e arriviamo a Moise Kean, il vice capocannoniere della scorsa Serie A che è ancora a quota zero gol in stagione (Nazionale esclusa). Il numero venti viola sembra in balia della situazione che sta vivendo la Fiorentina. Con Palladino aveva trovato il suo habitat naturale, con Pioli ancora no. "Egoista" in campo lo è sempre stato, ma il bomber della squadra è anche giusto che lo sia. Adesso però il concetto è esasperato. Sicuramente la voglia di ritrovare il gol è tanta, ma in campo si gioca in undici, e il pallone parecchie volte restituisce quando viene condiviso più che quando viene calciato in continuazione verso la porta.
Infine arriviamo a Pioli. Inutile dire che la "sua" Fiorentina al momento non esiste, son cose già dette e ridette. La cosa più preoccupante è il malumore e il nervosismo che si respira in casa viola. Un clima e una rotta da cambiare il prima possibile, e la medicina più potente nel mondo del calcio sono i tre punti. Sigma Olomouc e Roma, il tecnico viola è chiamato a dare una risposta in questa settimana, dimostrando davvero di essere tornato finalmente a Firenze.
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