Cresciuto nelle giovanili del Vitória in Brasile, Matos arrivò a Firenze appena tredicenne. Merito di suo padre, che con pazienza montava video con le sue giocate migliori, poi recapitati grazie a un procuratore nelle mani esperte di Pantaleo Corvino. Bastò una partita amichevole contro l’Antella, e un gol, ovviamente, per convincere il direttore sportivo: “Lo tengo a Firenze”, disse. E così fu.
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Che fine ha fatto? Ryder Matos: dai video amatoriali alla Serie C, la storia in 26”
Il talento di Ryder esplose nel settore giovanile: con gli Allievi Nazionali conquistò lo Scudetto da imbattuto, segnando anche nella finale contro l’Inter. Poi il salto in Primavera sotto la guida di Leonardo Buso, con cui vinse sia la Coppa Italia che la Supercoppa, condividendo il campo con Babacar, Iemmello, Acosty e un giovanissimo Federico Bernardeschi.
In quegli anni, Matos veniva spesso impiegato largo a sinistra, anche se sapeva adattarsi anche a destra o da falso nueve, grazie a una spiccata capacità di muoversi tra le linee. Un giocatore moderno, scattante, con l’uno contro uno come marchio di fabbrica.
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