Per staccarsi di dosso l’infausto appellativo, Larrondo ci prova ancora: il Torino lo acquista in comproprietà dal Siena, con il delantero che, quindi, può ancora provare a rilanciarsi in Italia. Niente da fare però, il Toro trova in Ciro Immobile e Cerci la coppia d’attacco migliore, e Larrondo colleziona 17 presenze e 3 gol tra 2013 e 2015, trovando solo una piccola soddisfazione personale: il più classico dei gol dell’ex segnato proprio contro la Fiorentina nel 2-2 del Franchi del 18 maggio 2014 (unico suo gol nella stagione 2013-2014 segnata dagli infortuni). Dopo un’altra mezza stagione in granata nella quale trova solo una doppietta nelle qualificazioni in Europa League contro la non certo inarrestabile Brommapojkarna, viene ceduto al Tigre in Argentina: è l’addio definitivo al calcio europeo di Larrondo. Da lì, infatti, le successive esperienze argentine in maglia Rosario Central (la più fortunata, 11 reti tra 2015 e 2016), il non memorabile ritorno al River Plate, il prestito al Defensa y Justicia, e l’approdo in Cile all’Union La Calera in prestito annuale. Per lui, 4 reti in 17 presenze nel Paese del padre, con l’ennesimo ritorno in Argentina in seguito, dopo aver rescisso con il River Plate, a gennaio 2020, di nuovo in maglia Tigre. Ritorno che dura però mezza stagione, perché il giramondo Larrondo (pardon per il gioco di parole) è pronto per rifare le valigie e tornare ancora in Cile, stavolta per accasarsi all'O'Higgins prima, ed all’Audax Italiano poi nel 2022. Ma anche qui, non finisce bene: dura 19 giorni, infatti, la nuova esperienza dell’allora trentaquattrenne, che si trova a rescindere il contratto per divergenze con la società. Infine, l’ultima breve fiamma in Primera Nacional (seconda serie del calcio argentino) con la maglia del Deportivo Maipù, esperienza dove non metterà a segno nessuna rete in 9 presenze totali.
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