Nato il 16 agosto 1988 a Tunuyán (Mendoza), Argentina, Marcelo Alejandro Larrondo Páez, con i suoi 191 cm ed il suo fisico imponente, è la tipica prima punta, dotato di un ottimo colpo di testa, centravanti fisico e capace, in teoria, di reggere il reparto da solo. Il suo soprannome, poi, “El Samurai”, lasciava ben sperare: un'etichetta che gli venne cucita addosso nei suoi primi anni a San Juan, dove mise in mostra la sua disciplina e determinazione in campo, oltre al suo stile ed il suo look “orientaleggiante”, altro probabile fattore del nickname affibbiatogli. Dopo l’esperienza allo Sportivo Desamparados, comunque, l’attaccante approda in Italia nel 2008, quando il Siena lo nota al Torneo di Viareggio in cui si mette in mostra con la maglia del River Plate, squadra nella quale si era nel frattempo accasato e dove in seguito non troverà spazio tra il 2016 ed il 2018. Squadra, il River, con la quale visse emozioni pure, “calientes”, da vero Sudamerica, vedere la sua clamorosa partita del 22 febbraio 2016 con autogol, un assist ed una doppietta con tanto di rete del pareggio finale ai “Millionarios” con la maglia del Rosario Central per credere (LEGGI QUI). Un argentino puro dunque, o quasi, visto che in seguito alle delusioni legate alle mancate convocazioni con la maglia dell’Albiceleste, opterà (senza fortuna) per la maglia della “Roja” cilena, quando Sampaoli elaborò minuziosamente il suo albero genealogico per poterlo convocare. Convocazione che arrivò in effetti, ma che si tradusse in un niente di fatto in seguito a causa di uno sfortunato infortunio (LEGGI QUI). Ed anche in Italia, ed in viola, il suo percorso non fu certo particolarmente fortunato.
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