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Che fine ha fatto? Dertycia: da squalo a Mastro Lindo, oggi “custode” di Kempes

Niccolò Meoni
Niccolò Meoni Redattore 

Dertycia continua a lavorare nel mondo del calcio, ma non esattamente come fanno i classici calciatori dopo il ritiro. Niente tv, niente panchine, niente scrivanie, ma un museo. Indovinate un po'? Dertycia lavora nel museo dedicato proprio a Mario Kempes, la chiusura di un cerchio per lui. Il museo si trova nella sua Cordoba, ed è arricchito dalle maglia proprio di Dertycia, come lui stesso ha raccontato a Relevo: "Ho circa 150 maglie da calcio, alcune delle quali si trovano al Museo Kempes, dove lavoro: Maradona, Hierro... maglie che sono nel museo. Lavoro ancora lì, e insegno in una scuola calcio giovanile non competitiva". I numeri sono dalla sua, con 212 gol in 532 partite, e due reti anche con la Nazionale maggiore argentina. Eppure a Firenze sarà ricordato come uno dei più grandi flop della storia. Lo stesso Batistuta all'inizio faticò a Firenze, e molti, ancora scottati da Dertycia etichettarono il futuro Re Leone, come un altro Dertycia. La storia poi andrà in modo diverso, ma oggi vi abbiamo raccontato il lato oscuro della luna.