Il calcio non è fatto solo dai fenomeni, da coloro che restano nella memoria dei tifosi per i loro gesti tecnici. Le meteore sono un qualcosa di comune, che potremmo definire come figure di culto. A Firenze se si pensa all'accoppiata numero 9-Argentina, il primo nome che viene in mente è quello di Gabriel Omar Batistuta. Il Re Leone ha fatto innamorare Firenze, ma prima di lui ci fu un altro argentino che arrivò in riva all'Arno per prendersi il popolo viola, ma che finì per perdere tutto, anche i capelli. Oggi nella nostra rubrica, Meteore Viola, ripercorriamo la storia di Oscar Dertycia.
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Che fine ha fatto? Dertycia: da squalo a Mastro Lindo, oggi “custode” di Kempes
Dertycia nasce il 3 marzo del 1965 a Cordoba in Argentina, e inizia a giocare in una delle squadre della sua città, ovvero l'Instituto de Cordoba. Gli anni 70, quelli in cui cresce il ragazzo, sono periodi duri per l'Argentina, segnati dalla dittatura militare di Jorge Videla. Nel frattempo la Nazionale albiceleste sta costruendo le proprio fondamenta, quelle del vittorioso Mondiale del 1978 (non senza ombre), con el Flaco Menotti in panchina, ed in campo campioni del calibro di Daniel Passarella, Osvaldo Ardiles. e soprattutto Mario Kempes. Kempes è un attaccante formidabile, fortissimo in tutto, abile nel segnare e nel giocare, un vero punto di riferimento per tutta la nazione. Non a caso anche in Europa farà sfracelli con la maglia del Valencia, dove è rimasto una leggenda. Se visitate il Mestalla, al proprio interno sarà proprio un video di Mario Kempes ad accogliervi, illustrandovi la storia del club. Ed è proprio Kempes l'idolo di Dertycia, sia per il ruolo, quello di attaccante, che per la folta chioma che entrambi possiedono. Rispetto a Kempes, Dertycia è meno dotato tecnicamente, ma in patria sa segnare, spesso di forza. Come tutti gli argentini anche lui avrà un suo soprannome, El Tiburon, ovvero lo squalo. nell'Instituto fa benissimo, e passa al più blasonato Argentino Juniors, dove diventa capocannoniere nel 1989. La Fiorentina in quell'estate perde una B nella sua storica B2. Stefano Borgonovo si accasa al Milan, ed è proprio Dertycia il suo erede.
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