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Le montagne russe del mercato di Pradè: adesso sotto con il colpo da novanta

Un'estate complessa da gestire per il d.s. viola, ma stimolante e che potrebbe regalare a lui e a tutta la piazza importanti soddisfazioni

Alessandro Bracali

All'inizio del mercato si pensava che l'investimento pesante la nuova Fiorentina targata Commisso-Barone-Pradè l'avrebbe fatto per il centravanti. Poi Dusan Vlahovic durante la tournée americana ha dato segnali importanti di crescita, scalzando nelle gerarchie Giovanni Simeone - adesso in cerca di una nuova società - ed affiancato per ora dal neo-arrivato Kevin Prince Boateng nei ballottaggi per quanto riguarda la maglia da titolare. Il pensiero allora si è spostato sul ruolo vacante del regista, così tanto caro a Vincenzo Montella, ruolo rimasto senza un vero padrone dalla partenza di Milan Badelj verso la Lazio oltre dodici mesi fa. Ma in questo caso Daniele Pradè ha tirato fuori dal cilindro il coniglio, anzi un doppio coniglio, riportando prima lo stesso croato alla casa madre e strappando poi alla concorrenza Erick Pulgar, cileno sponsorizzato niente di meno che da David Pizarro. Adesso, dunque, è chiaro che il vero colpo, quello che comporterà un esborso niente male al club gigliato, sarà l'acquisto di un attaccante, possibilmente esterno, da affiancare agli altri giocatori offensivi presenti in rosa. Due i nomi che rappresentano i veri sogni della nuova Fiorentina: Rodrigo de Paul e Jesus Suso. Più "facile" da raggiungere, forse, lo spagnolo, mentre per ora l'Udinese chiede davvero troppo per il suo argentino (40 milioni). L'esterno del Milan già conosce Montella e proprio l'Aeroplanino sa bene come valorizzarlo, considerando che nei suoi mesi (difficili) all'ombra del Duomo meneghino gli aveva dato le chiavi della sua squadra, trasformandolo quasi in un vero proprio regista esterno. Con Montella in panchina tutti i palloni, o quasi, passavano dai piedi di Suso. Presentarsi a Firenze, magari già per la prima di campionato contro il Napoli, con lui sulla destra e l'incedibile Federico Chiesa dall'altra parte, sarebbe un biglietto da visita niente male per Rocco Commisso. Stiamo sognando? Forse, ma Pradè, del resto, ci ha già abituato in passato a degli scherzetti niente male...

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