E’ chiaro che se dovesse davvero andar via, la società dovrebbe immediatamente immettere un altro elemento di qualità e quantità, è evidente che Adli, Mandragora, Richardson e Bianco non possono bastare soprattutto se la Fiorentina stasera conquisterà un posto per la Conference League.
Ci sono dubbi?
Sulla carta no, il divario tecnico fra le due squadre è apparso evidentissimo nonostante l’incredibile tre a tre dell’andata. La Fiorentina ha sbagliato tutto, s’è buttata via, non credo possa succedere anche stasera, certe lezioni servono, l’esperienza e la qualità di molti giocatori viola sarà determinante. Le insidie però non mancano, gli ungheresi stanno bene fisicamente, hanno una carica bestiale, certe partite le vinci con la calma interiore e il furore sul campo e la Fiorentina sa come fare.
Non cieco ottimismo, l’ansia c’è, le recenti prestazioni non sono confortanti, ma stasera c’è troppa roba in ballo per non aspettarsi il carattere di questo gruppo. La Conference conta per tutti, la società e i tifosi, una città intera, ma anche per i giocatori è comunque un torneo internazionale e quest’anno a maggior ragione con una nuova formula e grandi società, Chelsea in primis.
Tante cose che mi fanno pensare a una Fiorentina capace di andare oltre le evidenti difficoltà tattiche di questo strano agosto, stasera bisognerà pensare soltanto a vincere, a mettere in campo le superiori qualità tecniche e di esperienza senza pensare troppi ai movimenti e a tutto quel lavoro che oggi non è completato e non riesce ancora molto bene.
La Fiorentina non gioca ancora da squadra come vorrebbe Palladino, ma stasera bisogna andare oltre, i giocatori dovranno mettere in campo per prima cosa la volontà, la grinta, l’esperienza, le qualità individuali e la concentrazione. Non voglio pensare a scenari diversi, un po’ di preoccupazione c’è per il contorno, per l’andata, per il mercato aperto e la pressione, ma non tale da farmi venire pensieri negativi.
Il momento di passaggio non è facile e servirà ancora del tempo come ha detto Palladino, ma per superare la Puskas Akademia può e deve bastare anche questa squadra in costruzione. Ci devono essere in campo rabbia e umiltà, concentrazione e freddezza. Ripeto: il divario tecnico è enorme.
E l’allenatore ha capito la lezione, almeno spero. All’andata ha lasciato fuori diversi titolari, ha fatto un turn over forte e ingenuo dando un messaggio sbagliato alla squadra che infatti è entrata in campo con l’aria di un allenamento.
A questi livelli, in uno spareggio, le difficoltà ci sono sempre, possono insorgere e vanno previste.
Così stasera mi aspetto i titolari, chiamiamoli così, sicuramente quelli che hanno più esperienza e più qualità.
De Gea in porta dovrebbe essere riproposto. Poi Quarta Pongracic e Ranieri. In mezzo Dodò, Mandragora, Amrabat e Biraghi; davanti Kean e Sottil, forse Colpani se non Beltran che di esperienza internazionale ne ha già tanta.
Al di là dei nomi voglio vedere il cuore di tutti, la partita andrà chiusa prima possibile e poi gestita.
Chiusa questa parentesi piena di incognite ci saranno quindici giorni per lavorare con la rosa finalmente al completo. Spero che alla ripresa del campionato il quindici settembre si cominci a vedere un po’ del calcio di Palladino e una squadra capace di avere una identità e un gioco riconoscibile. L’allenatore chiede tempo ma il calcio di oggi il tempo non lo concede a nessuno. Almeno non più di tanto.
I ritardi sul mercato e le difficoltà sono stati evidenti, certi giocatori potevano essere presi prima come questo giovane Moreno, difensore argentino di buona propettiva, ma anche Adli era da sempre un esubero del Milan e si sapeva. Se avesse avuto qualche giocatore prima forse Palladino sarebbe più avanti, ma non può essere un alibi. Almeno Puskas e Venezia andavano battuti.
Comunque il mercato è agli sgoccioli, finalmente.
In entrata mi aspetto un centrocampista se Amrabat andrà via, so che si guardano un attaccante e un giocatore di fascia, ma soltanto se il last minute regalerà delle occasioni. E poi c’è sempre Valentini e l’offerta da un milione al Boca. Tempo fino a domani sera a mezzanotte.
Da sabato Palladino dovrà accelerare.
Fra i nuovi arrivati Adli è sicuramente un buon giocatore. Ha qualità e dinamismo, può creare e legare il gioco come faceva Pessina nel Monza di Palladino. Il franco algerino potrebbe diventare anche un gran colpo se riuscirà a trovare continuità.
Il giovane difensore Moreno non lo conosco, sono sincero. Ha grande fisicità e grinta, lo seguiva anche l’Udinese, avrà bisogno di tempo per inserirsi, ma gli argentini si ambientano in fretta.
Una valutazione definitiva del mercato la daremo venerdì notte, ma se le partenze sono state tante e di qualità (Nico in testa), tanti arrivi sono intriganti, da Kean a Gudmundsson fino a Richardson e Adli come detto. Senza dimenticare De Gea e la speranza di vedere il vero Colpani e il vero Pongracic prima possibile. Ma tutti andranno valutati soltanto quando sarà stato recepito il gioco di Palladino e la Fiorentina giocherà da squadra. Fate presto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA