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Una bella grana che rischia di turbare lo spogliatoio e che non ci voleva in questo momento cruciale della stagione con la Fiorentina in vetta alla classifica del campionato e alla vigilia di una importante gara di Conference League. Ferrari e Pradè dovranno essere bravi a gestire la situazione per evitare che gli echi delle polemiche possano togliere concentrazione a una squadra che gira a meraviglia e dentro un gruppo che ha sempre dato prova di grande compattezza. So benissimo che molti dei lettori e la gran parte dei tifosi stanno brindando alla eventuale cessione di Biraghi, saranno felici quando se ne andrà, ma non è questo il tema di quanto accaduto oggi. Non c’è niente da festeggiare. Biraghi è pur sempre un uomo che pesa nello spogliatoio, ha giocato oltre 250 partite con la maglia viola, è stato capitano per molti anni e nelle dinamiche di gruppo queste vicende turbano sempre gli equilibri. Speriamo di no, naturalmente, e speriamo anche che i “pompieri” siano già al lavoro.
Biraghi è ovviamente scontento per avere perso il posto da titolare, ma non solo per questo. Si lamenta soprattutto perché sente di essere stato completamente abbandonato, fatto fuori, dopo che in estate nei momenti di difficoltà, quando la squadra era senza difensori centrali, aveva comunque dato la disponibilità all’allenatore di giocare in un ruolo non suo esponendosi anche a prestazioni che lo hanno messo in difficoltà. Ma, come detto, non chiede la cessione immediata solo Biraghi. Secondo il suo procuratore, anche Parisi vorrebbe andar via a gennaio per ritrovare quella fiducia che aveva già perso nella seconda parte della stagione scorsa. Quest’anno le cose sarebbero peggiorate, da qui la decisione annunciata ieri.
La vicenda ha del clamoroso, in particolare la decisione di Giuffredi di rendere pubbliche queste frizioni che non sono sicuramente rare in una squadra di calcio, le dinamiche fra chi gioca e chi non gioca, contenti e scontenti, sono continue. In genere si cercano chiarimenti, si usa la diplomazia e le cose vengono tenute sottotraccia fino al momento di una eventuale rottura finale. In questo caso sembra che Giuffredi tempo addietro abbia chiesto e non ottenuto un colloquio con Palladino per capire l’utilizzo dei suoi giocatori, ma senza successo. Mancati rapporti, quindi. Ripeto, ora tocca alla società intervenire per garantire ancora di più la completa autonomia al suo allenatore che ha diritto di far giocare chi vuole, ma la vicenda va chiarita in fretta e rimessa nei giusti ambiti, nell’interesse di tutti.
Parisi è, oltretutto, un valore per la Fiorentina. Pagato dieci milioni l’estate scorsa, 24 anni, nel giro della Nazionale, si è perso dopo le prestazioni non esaltanti sulla fascia destra per l’infortunio di Dodò e l’emergenza della scorsa stagione. Quest’anno l’acquisto di Gosens, super titolare, gli ha chiuso le porte e diventa comprensibile la voglia di Parisi di andare a giocare. Però ha un contratto fino al 2028, ora vediamo come reagirà la Fiorentina, le offerte sarebbero già arrivate proprio al procuratore. Per Biraghi si parla della Turchia, ma anche del Napoli come una alternativa a Olivera. Se davvero i due andranno via, sarebbe comunque un problema per la fascia sinistra della Fiorentina che da affollata avrebbe una panchina vuota e a gennaio non è mai facile trovare giocatori giusti.
So che ora si sprecheranno i commenti sulla figura dei procuratori, su quanto il calcio sia troppo condizionato dal loro strapotere, nel bene e nel male. Esistono per normative legali, non dimentichiamolo. Al di là delle opinioni di ciascuno, è innegabile che siano ormai una figura potente, con la quale confrontarsi. A certi punti non bisognerebbe arrivare, e questo è quello che sorprende in questa vicenda. Del resto se la Fiorentina è una grande squadra è sicuramente merito dei dirigenti, ma anche dei procuratori con i quali gli stessi dirigenti hanno lavorato per favorire l’arrivo di tanti giocatori. A cominciare da De Gea. Non si possono quindi demonizzare i procuratori. Giuffredi fa gli interessi dei suoi assistiti, è pagato per quello.
Come vedete, purtroppo, s’è parlato praticamente solo di questa vicenda che a suo modo è clamorosa. Spero che non ne parlino troppo i giocatori fra di loro, nello spogliatoio, e si concentrino invece sulla gara di stasera che deve portare tre punti per evitare il rischio-spareggio. Il Lask è squadra modesta, ma verrà a Firenze per fare le barricate e contropiede, se non ci sono rabbia, concentrazione e determinazione da parte dei Viola, possono arrivare difficoltà.
Chi giocherà? Non penso a nove-dieci nuovi, ma a un turn over profondo sì. Da Palladino classico. Ci proviamo. In porta Martinelli e sarà la grande curiosità della serata. Poi Kayode, Quarta, Ranieri e Parisi. In mezzo Mandragora e Richardson. Davanti Colpani, Adli e Kouamè. Centroavanti Kean. Non lo so se l’ex juventino giocherà davvero, è un ragionamento visto che ha giocato poco domenica scorsa col Cagliari. Se poi le cose andranno bene subito come si spera, potrebbe stare in campo poco più di un tempo pensando al Bologna. A Italiano, ma questo è un grande tema che affronteremo da domani, chiusa la pratica Lask.
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