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Galluzzo a VN: “Per la sede del Museo ho una fiducia ‘cieca’ in Nardella”

“Ridolfi l’uomo del destino”. Dal 1° maggio la mostra “Fiorentina 1926-66. Dalle origini ai trionfi”.

Paolo Mugnai

Abbiamo incontrato Andrea Claudio Galluzzo, Presidente di Foundation for Sports History Museums, la Fondazione del Museo Fiorentina.

Il tuo libro “Il Fiorentino. Vita e opere del marchese Luigi Ridolfi” (“Società Stampa Sportiva”) vinse il XXXIV premio C.O.N.I. nel 1999 per la Saggistica. Com’era il ‘babbo’ della Fiorentina?

“Si è avuta una gran fortuna ad avere quest’uomo. Era un eroe della prima guerra  mondiale sopravvissuto con varie medaglie. Dal male della guerra sono comunque emerse personalità come la sua, però molto pacata. Lui provava amore per lo sport in generale. Aveva visto un’Italia in trincea e si rifiutava di vedere una Firenze sottotono, anche dal punto di vista sportivo. Fu uno dei promotori, insieme ad altri, della fusione tra il Club Sportivo Firenze e la Palestra Ginnastica Fiorentina Libertas per dare una squadra all’altezza del campionato italiano. Senza la sua volontà sarebbe stato difficile. La guerra quindi lo ha motivato per fare quello che poi ha fatto. In questo senso Ridolfi è l’uomo del destino. Un sopravvissuto che grazie alla sua arrabbiatura si ribella alla solita impostazione guelfi e ghibellini a Firenze e finanzia la squadra”.

Che cosa è il Museo della Fiorentina?

“Non ha una sede stabile ma temporanee. A breve faremo due mesi di esposizione a Palazzo Medici Riccardi nella Sala delle Carrozze, dal primo maggio alla fine di giugno. Nell’ultima mostra abbiamo avuto 50mila ingressi. Anche quest’anno ci aspettiamo un pienone. Sarà una mostra dedicata ai 90 anni del club, ai 60 del primo scudetto, ai 50 della Mitropa Cup e Coppa Italia. Il Museo della Fiorentina è un vero ente culturale composto da persone che si occupano di varie attività, da studiosi a ricercatori a collezionisti. Produce ricerche, pubblicazioni ed esposizioni. E tutti gli anni siamo attivi”.

Quando la sede?

“Noi vogliamo la sede in centro storico però ci sono tante cose da mettere assieme. C’è da capire se lo stadio nuovo lo fanno davvero. In quel caso ci sarebbe da decidere se collocare lo stadio lì. Ma si vive nell’incertezza, se lo faranno e quando. Così continuiamo a fare mostre in luoghi temporanei ma di grande prestigio. La cultura applicata al calcio come esposizione funziona, molto meno come pubblicazioni ma queste hanno comunque un valore duraturo, essendo prodotti caratterizzati da un metodo scientifico e sobrio”.

L’ultima pubblicazione del museo è stata “Fiorentina 1926-27, Le origini”. Quali saranno le prossime attività?

“Quel libro è arrivato dopo quattro anni di ricerca. A breve uscirà l’Almanacco del Club. La mostra di cui parlavo prima si intitolerà “Fiorentina 1926-66. Dalle origini ai trionfi”. Poi ci sarà un evento dedicato a celebrare i ragazzi del ’56, infine la prossima Hall of Fame di ottobre 2016. Si cerca di dare un certo spessore alle cose che facciamo. Siano pubblicazioni o mostre, la serietà e la scientificità dei nostri prodotti è stata riconosciuta dal Coni che ci ha inserito come membro nell’Accademia Olimpica Nazionale Italiana (A.O.N.I.), da intendersi come il ministero della cultura del Coni”.

Un giudizio sulla stagione attuale della Fiorentina?

“Storicamente si stanno facendo stagioni molto buone. Prima con Montella e adesso con Sousa. Certo, la squadra si può perfezionare. È un momento difficile per tutto il sistema calcio in generale. Per cui tutte le società stanno molto attente agli investimenti, come le milanesi. La stessa Juventus fa campagne molto equilibrate. Sono cambiati i tempi. Peccato per la Coppa Italia, perché sarebbe stato abbastanza plausibile avvicinarsi alla Finale e questo è un vero peccato perché era alla nostra portata. Quanto alla Coppa Uefa, alla fine la rosa non avrebbe consentito di andare troppo avanti. Al momento forse la squadra è un po’ fuori forma. Speriamo però tra un mese di ragionare in maniera diversa”.

Che cosa prevedi nel prossimo futuro viola?

“Sono fiducioso come sempre nelle azioni che saranno realizzate da questa proprietà che ha sempre mantenuto la Fiorentina ad alti livelli. Con il bilancio a posto. A chi parla di Corvino penso che sia rimasto in ottimi rapporti con tutti, anche col Museo ci siamo sempre scritti per le festività. Ha portato giocatori che hanno fatto la ricchezza della società”.

Un rammarico e un auspicio?

“Nessuno di questi due. Da parte mia c’è la fiducia ‘cieca’ che Dario Nardella mantenga la parola data in campagna elettorale quando ha promesso che si sarebbe data la sede al Museo della Fiorentina. Sono certo che prima della fine del suo mandato ci sarà. Una parola scritta anche nel suo mandato elettorale. Siamo quindi ad attendere l’indicazione di un luogo adatto alla sede”.