Subito una premessa: la Fiorentina ed il suo allenatore dovranno riuscire in poche settimane a trovare gli equilibri giusti in campo, per evitare di vivere una nuova stagione grigia e per dimostrare che il mercato di questo travagliatissimo 2020 ha portato ad un rafforzamento della rosa, sperando in una crescita progressiva del club come della squadra sul rettangolo verde. La sostituzione di Federico Chiesa con José Maria Callejon comporterà sicuramente una modifica all'assetto di gioco che si era intravisto nella primissima parte di campionato. Difficilmente l'ex Real e Napoli potrà ricoprire tutta la fascia destra come fatto dall'ormai ex viola contro Torino, Inter e Samp, in carriera non l'ha mai fatto e a maggior ragione non glielo si può chiedere adesso. Non solo da un punto di vista anagrafico, ma anche e soprattutto da quello tecnico, considerando che lo spagnolo dà il meglio di sé nella metà campo avversaria. E allora proviamo ad "anticipare" le mosse di Giuseppe Iachini.
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Fiorentina, dopo il mercato si cambia look? Le possibili soluzioni
Ecco come l'arrivo di Callejon può modificare l'assetto in campo dei viola
Con il classico 3-5-2
E' il sistema preferito dal tecnico gigliato, lo ha dimostrato non solo in questi dieci mesi fiorentini ma anche in tutta la sua carriera. Difficile trovarvi però una collocazione tattica calzante per Callejon, poi magari sia il nuovo numero 77 viola che Iachini ci stupiranno...
Nel 4-3-3
Modulo perfetto per Callejon, che potrebbe giocare insieme a Ribery a supporto di una punta, magari in un tridente stretto, ad albero di Natale. Ma Iachini vuol davvero rinunciare alla sua amata difesa a tre? Ed in questo caso, chi resterebbe fuori tra i tanti difensori a disposizione? Possibile variante del 4-3-3, il 4-2-3-1, con il lancio di Bonaventura sull'out sinistro (Ribery, ormai, non lo fa più) come ai tempi dell'Atalanta.
Un 3-4-2-1 in stile Paulo Sousa
Può essere questa una buona soluzione: tra l'altro l'ultima Fiorentina in ordine di tempo capace di lottare per le prime posizioni della classifica fu quella forgiata con questo modulo dal tecnico portoghese nei suoi primi mesi in riva all'Arno, con a centrocampo Bernardeschi-Vecino-Badelj-Alonso e la coppia Ilicic-Valero dietro Kalinic. Un sistema che potrebbe essere riproposto, considerando naturalmente le differenze con quella squadra ma anche come è stata strutturata l'attuale rosa di Iachini: cinque i difensori centrali e quattro esterni bassi che possono fare tutta la fascia (Lirola-Venuti da una parte, Biraghi-Barreca dall'altra), poi sulla trequarti Callejon e Ribery ad alternarsi con Bonaventura, dietro ad uno dei tre centravanti. E nel mezzo, tanta scelta, con il test affascinante di affiancare, perché no, Castrovilli ad Amrabat (che a Verona come noto è esploso proprio in un centrocampo a due).
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