METEORE VIOLA

Che fine ha fatto? Il Tanque Silva, un flop iconico. Ma in Argentina solo record

Niccolò Meoni
Niccolò Meoni Redattore 

Così a fine agosto 2011 Corvino non ci pensa su, e paga la clausola rescissoria da 2.5 milioni. Arriva in una Fiorentina a fine ciclo, la squadra è composta da elementi del vecchio passato prandelliano, e da giocatori senza nè capo nè coda. In panchina c'è Sinisa Mihajlovic, e davanti il totem Gilardino. Il tanque arriva proprio per darsi il cambio con il Gila. Ma per abbassare le aspettative su di lui si prende la 10, maglia pesante a Firenze. La presentazione è quella del grande giocatore, e le dichiarazioni anche: "Ho scelto il numero 10 perché è quella che è stata indossata nella Fiorentina da grandi giocatori e io ho grandi motivazioni e voglio fare tanti gol per questa maglia. A quale portiere voglio segnare? A tutti"

Il risultato? Un singolo gol su rigore, nel 3-0 casalingo alla Roma. I viola sono in crisi, e a novembre viene esonerato Mihajlovic, con Delio Rossi che subentra. Ma nemmeno lui lo vede più di tanto nella formazione. I tifosi inorizzano sulla sua lentezza cronica, e l'idillio non sboccia. Nel pieno del caos a gennaio fa le valigie, e senza rimpianti torna in Argentina, per 1.4 milioni. Le attenuanti ci sono, un arrivo tardivo in Europa, con una squadra disfunzionale, in un contesto abituato a sudamericani di successo. Ma i suoi pochi mesi fiorentini rimangono scolpiti nella memoria, e non per le imprese in campo. Al suo posto viene acquistato Amauri, che non farà tanto meglio con una sola rete, anche se pesantissima, visto che segnata a San Siro contro il Milan.

Il ritorno in patria e la parentesi tra i dilettanti

Il tanque approda al Boca Juniors. La 2011/12 è una stagione storica per gli Xeneizes, il River Plate è in serie b, e tutto ciò rende l'annata indimenticabile per il Boca. Silva comunque torna a segnare con buoni ritmi, e soprattutto segna una rete rimasta negli annali dei tifosi locali. Nei quarti di ritorno di Libertadores contro il Fluminense butta dentro una respinta che manda il Boca in semifinale, un gol storico e soffertissimo, definito "agonico". Poi da lì il continuo girovagare, 9 squadre in 10 anni, fino al 2023. Nel mezzo anche una squalifica di due anni per doping, causa un gel fertilizzante, finita nel 2022. Terminando, per adesso (visto che non ha ancora annunciato il ritiro), la propria carriera tra i dilettanti, nella quinta serie spagnola, all'età di 42 anni. Il Tanque in Argentina è l'uruguiano che ha segnato di più in Primera, dopo Francescoli, con 138 gol. Ma per Firenze rimarrà sempre il flop per antonomasia

 


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