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Peruzzi alla Fiorentina? Alberti a VN: “Ecco perché non tornerà in Italia”

Il noto intermediario argentino svela i retroscena della fallimentare esperienza del giocatore a Catania

Paolo Mugnai

Negli ultimi giorni più volte accostato alla Fiorentina, il laterale destro difensivo argentino Gino Peruzzi è un nome già noto in Italia, avendo giocato nella stagione 2013-14 nel Catania quando peraltro i siciliani retrocessero in Serie B. Arrivato con le stigmate del predestinato – di lui Javier Zanetti disse “ricorda me quando iniziai a giocare” – se ne è tornato in Argentina nel Boca Juniors nel gennaio del 2015. Riproverà dunque l’esperienza italiana?

“Non credo proprio” – ha risposto a Violanews il noto intermediario di mercato argentino Josè Alberti.

Perché Peruzzi ha fallito al Catania?

“Quando arrivò al Catania si trovò subito male come logistica e poi la squadra non era all’altezza. Ritengo davvero difficile che venga alla Fiorentina perché lui dopo quella esperienza ha sempre criticato l’Italia. Io però gli ho anche detto che non può paragonare quella realtà ad altre più importanti. Sarei sorpreso se tornasse, perché so che si è trovato molto molto male in Italia”.

Che cosa non funzionò?

“In quel periodo c’erano tanti giocatori argentini nel Catania. Per quanto possa sembrare strano i suoi stessi connazionali non lo aiutarono ad ambientarsi. Più facile fare amicizia se ci sono solo due o tre argentini ma lì erano davvero tanti e avevano già fatto gruppo tra loro, tra l’altro ognuno nel proprio ruolo. Alla fine, però, sono tutti andati via, quel Catania retrocesse”.

Altri esterni destri argentini consigliabili alla Fiorentina?

“Preferisco non fare nomi. In ogni caso ci vuole pazienza. Qualsiasi giocatore sudamericano ci mette sempre sette otto mesi per ambientarsi nel campionato italiano per la preparazione fisica e l’alimentazione. A mio vanto, io segnalai Dybala come fenomeno quando giocava nella B argentina ma in tanti si misero a ridere. Se ho un altro ragazzo sotto mano con queste caratteristiche? Proprio in questi giorni sto trattando col padre procuratore di un ragazzo argentino di 19 anni con grosse qualità, con passaporto italiano. No, non aggiungo altro, per il momento”.