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Kean tra fede e musica: “Le mie forze nei tanti momenti bui che ho attraversato”

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A 24 anni ne ha già vissute tante, ma Moise Kean è riuscito ad andare avanti grazie alla preghiera e alla musica trap. Ecco come lo hanno aiutato
Redazione VN

La scorsa stagione è stata molto complicata per via di un infortunio che lo ha tenuto fuori a lungo, ma Moise Kean ne è uscito rafforzato. Nella lunga intervista rilasciata a SportWeek, il centravanti viola parla di come è sempre riuscito a rialzarsi dai momenti bui: "Ogni brutto momento è un insegnamento. Ne ho avuti tanti, di brutti momenti. Anche belli, ma sono stati di più quelli brutti". Ma durante la chiacchierata tende a ribadire che "mentalmente sono uno davvero forte". E c'è da credergli. A 13 anni ha lasciato la famiglia per andare in convitto con la Juventus, i tornei notturni per strada, gli studi interrotti a 16 anni, l'esordio giovanissimo in Serie A. "Sì. Ho vissuto delle cose che pochi ragazzi possono capire".

La fede come fonte di forza per andare avanti, la preghiera per mettere da parte le difficoltà. "Credo molto in Dio. Sapevo che il momento buio che stavo vivendo mi sarebbe servito da insegnamento. Ero stato messo alla prova da Dio, e dovevo accettarla, anche se al momento fa male. Bisogna essere forti e andare avanti". Oltre la fede, c'è la musica, la passione per la trap che condivide con Rafa Leao: "Stiamo lavorando a un disco insieme. Rafa è un amico, un ragazzo d’oro. L’ho conosciuto tanti anni fa giocando contro in nazionale e da lì abbiamo mantenuto un legame molto stretto". Nei periodi difficili Moise si è dedicato a scrivere testi, a fare musica, a esprimere le sue forze e debolezze. Una passione che inizia ad Asti, da piccolo, durante le partite in oratorio: "Lì cominciai a pensare che un giorno avrei voluto fare musica per esprimere la mia personalità".

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