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Zero alibi, anche su Cutrone. Tra il possibile nuovo inizio e un affare che ad oggi ha scontentato tutti

(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Ora palla passa a Prandelli, a lui decidere se davvero Cutrone, nel contesto di un attacco in grave difficoltà, non merita una vera chance

Alessio Crociani

Zero alibi. E stavolta la regola vale non solo per Cutrone, ma anche per chi gestisce le sue prestazioni. Partiamo con ordine: leggere certe dichiarazioni in un periodo così delicato, con la squadra in piena crisi e lo scontro diretto contro il Genoa alle porte, non è stato il massimo. Il riferimento va alla rassegnazione di Cutrone (o di chi lo rappresenta, se preferite) ma anche a Kouamé, oggi eccezionalmente nelle vesti di suggeritore tecnico. Ci sono momenti e momenti per dire certe cose, così come ci sono modi e modi per farlo. Prestazioni e classifica, permettetecelo, suggerirebbero un tempismo diverso. Punti di vista.

A tal proposito Giovanni Branchini, che abbiamo sentito in serata, tiene a precisare che solo ora è riuscito a far cambiare, togliendola, la clausola relativa alle partite giocate da Cutrone ed è per questo che ha voluto comunicarla come dato positivo per il campionato della Fiorentina e dello stesso Cutrone.

Quantomeno da oggi sapremo con certezza che le prossime, eventuali, panchine di Cutrone non avranno motivazioni extra campo. Magra consolazione di questi tempi, ma forse può essere il primo passo verso il recupero di una potenziale risorsa per l'asfittico reparto avanzato della Fiorentina. Il procuratore dell'ex Wolverhampton, Branchini, è stato chiaro: "Il prestito è diventato secco e libero". Tradotto: da questo momento in poi, se il ragazzo non verrà impiegato, sarà solo per scelta tecnica.

Il sospetto che dietro lo scarso utilizzo di Cutrone ci fosse anche (soprattutto?) l'obbligo di riscatto basato sulle presenze da titolare, era venuto un po' a tutti. E in effetti, se si esclude questo aspetto, si spiega con difficoltà la gestione del giocatore. Ma se davvero le cose stessero così, ci chiediamo che senso (tecnico, ma non solo) abbia avuto portare a termine un'operazione del genere, penalizzante per tutte le parti in causa: per la Fiorentina, che ha scelto il lusso di un impiego part-time senza poterselo permettere, per Cutrone, rallentato nel suo percorso di crescita, e per il Wolverhampton, proprietario di un cartellino che oggi vale sicuramente meno rispetto a un anno fa. Ora palla passa a Prandelli, a lui decidere se davvero Cutrone, nel contesto di un attacco in grave difficoltà, non merita una vera chance.

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