In sospeso tra la precarietà del presente e un futuro tutto da scrivere. Vale per la Fiorentina, ma in parte anche Dusan Vlahovic, tra i pochi, nelle ultime settimane, capaci di strappare almeno un sorriso ai tifosi viola. Non è un mistero che la società stia lavorando sotto traccia al rinnovo del suo contratto, come ammesso da Pradè durante l'ultima conferenza stampa. Forse un po' in ritardo, perché nel calcio di oggi trattare sulla base di un contratto che scadrà fra due anni comporta inevitabilmente il rischio di non senza avere il coltello dalla parte del manico. Una strategia diametralmente opposta rispetto a quella adottata dalla Fiorentina un anno e mezzo fa con Dragowski - al quale venne affidata la maglia da titolare solo dopo la firma sul rinnovo - e che in parte ci riconduce alla vicenda Neto. Con la speranza che l'epilogo sia diverso.
news viola
Vlahovic e il rinnovo: i precedenti con Neto e Dragowski, ma le buone notizie arrivano da… Malcuit
Non è un mistero che la società viola stia lavorando al rinnovo del contratto di Vlahovic: forse un po' in ritardo, ma la partita è ancora tutta da giocare
Rispetto ad allora, la Fiorentina è ancora in tempo a giocarsi le sue carte. Perché se da una parte le pretendenti per Vlahovic fanno capolino, dall'altra il naturale percorso di crescita del giocatore potrebbe andare a braccetto con le ambizioni del club viola per la prossima stagione. Usiamo il condizionale, ma l'ipotesi è tutt'altro che campata in aria. Molto (ovviamente) dipenderà anche dall'aspetto economico, oltre che dai rapporti tra le parti in causa. A tal proposito, non è da sottovalutare l'importanza dell'operazione Malcuit, neo acquisto viola in orbita Ramadani (al pari di Vlahovic): i rapporti tra la Fiorentina e il procuratore, che aveva un accordo con i Della Valle per la cessione di Chiesa nell'estate 2019, potrebbero rivelarsi determinanti per il buon esito della trattativa. E se per Milenkovic forse è tardi, per Vlahovic ancora no.
© RIPRODUZIONE RISERVATA