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PISA, ITALY - SEPTEMBER 28: Edin Zdeko and Albert Gudmundsson of ACF Fiorentina reacts during the Serie A match between Pisa SC and ACF Fiorentina at Arena Garibaldi on September 28, 2025 in Pisa, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Ernesto Poesio, sulle pagine del Corriere Fiorentino, analizza il pareggio tra Pisa-Fiorentina soffermandosi su Albert Gudmundsson. Il numero 10 della squadra di Stefano Pioli mette a segnoun'altra prestazione deludente:
La Fiorentina continua a sembrare un’entità astratta, intangibile come squadra, incapace di incutere timore e quasi sempre schierata «a specchio» rispetto agli avversari, quasi che il primo obiettivo con cui i viola scendono in campo sia quello di ingolfare il gioco invece che prendere le redini della partita. Un atteggiamento che, per quanto ieri si sia visto almeno una non trascurabile voglia di lottare, continua a produrre partite in cui la Fiorentina non è mai padrona del gioco né è capace di chiudere nella metà campo gli avversari fino a sfiancarli o a fornire l’occasione giusta ai propri attaccanti. A mancare, a costo di essere ripetitivi, sembra essere soprattutto il centrocampo che pur alternando i giocatori continua a non produrre in fase offensiva e in quella difensiva è spesso perdente nei duelli fisici. Una linea mediana impalpabile così come anche ieri è stata la prestazione di Gudmundsson, la cui esperienza fiorentina resta fin qui ben al di sotto delle aspettative e della cifra costata per acquistarlo. L’islandese, l’uomo che avrebbe dovuto dare imprevedibilità all’attacco viola, rischia di diventare ora uno dei nodi più difficili da sciogliere per Pioli che torna da Pisa ancora senza vittoria e con la consapevolezza che la classifica inizia a farsi preoccupante. La settimana che inizia oggi tra l’altro non sarà delle più semplici: giovedì la gara di Conference e domenica il big match con la Roma vicina alla vetta. Poi la pausa. Che senza una vittoria potrebbe diventare piuttosto cupa. Meglio darsi una svegliata prima.
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