La Fiorentina ha lanciato un ultimatum al Comune di Firenze sul progetto del nuovo Franchi: entro dicembre dovranno arrivare risposte chiare, altrimenti il club è pronto a sfilarsi dal secondo lotto dei lavori. Il direttore generale Alessandro Ferrari ha spiegato che mancano ancora informazioni fondamentali e che il tempo è quasi scaduto. Il cronoprogramma, ancora incerto e privo di garanzie sulla conclusione dei lavori nel 2029 nonostante le rassicurazioni della sindaca Funaro, è il punto più critico: il club non intende accettare un documento considerato instabile. Servono inoltre certezze sul progetto dei nuovi spogliatoi, sugli spazi commerciali e sui ricavi legati alla gestione dell’impianto.

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Nazione: “Ultimatum Ferrari per il Franchi. Funaro prepara il piano B”
La Fiorentina, dal canto suo, deve ancora fornire alcuni dati economici, tra cui una stima dettagliata delle perdite causate dai cantieri — quantificate in precedenza in 7-8 milioni annui. Attorno al cronoprogramma ruotano poi altre questioni decisive: un possibile sconto sulla concessione, l’eventualità di giocare in trasferta per sei mesi durante la stagione 2028-29 e la possibilità che il club entri nella gestione diretta del cantiere del secondo lotto. Le ultime bozze presentate dal Comune sono state giudicate troppo generiche, e la distanza tra le parti rimane notevole, anche se Palazzo Vecchio continua a puntare sul coinvolgimento di Commisso, disposto a investire 50-60 milioni in cambio di maggior controllo e agevolazioni.
Se però l’impegno della Fiorentina non arriverà entro dicembre, il Comune è pronto a un piano B: puntare sulla candidatura del Franchi per Euro 2032, così da accedere ai 25 milioni del fondo ministeriale destinato agli stadi strategici, integrati da un mutuo comunale e da un eventuale contributo della Regione. Si tratta però di risorse non a fondo perduto, e l’intero puzzle finanziario dipende dalla definizione del cronoprogramma. Un’incertezza che potrebbe preoccupare anche l’Uefa, motivo per cui la sindaca Funaro si presenterà giovedì a Nyon insieme ai progettisti di Arup per chiarire tutti gli aspetti tecnici del progetto. Lo scrive la Nazione.
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