Albert Gudmundssonè finito al centro di un avvio di stagione in chiaroscuro. Atteso come l’uomo in grado di accendere il gioco della Fiorentina, l’islandese ha mostrato solo a tratti le sue qualità, indiscutibili ma ancora inespresse con continuità. Proprio nel momento in cui stava trovando ritmo e fiducia, anche grazie alla parentesi con la nazionale e al gol segnato con la maglia dell’Islanda, è arrivato l’infortunio alla caviglia che lo ha frenato di nuovo, alimentando il rammarico per ciò che poteva essere e non è stato.

La Nazione
Nazione: “Gudmundsson, una stella che ancora non brilla. Titolare con il Como?”
La Fiorentina, che ha puntato forte su di lui riscattandolo in estate nonostante qualche scetticismo, lo aspetta ancora come riferimento offensivo. I lampi di classe e intelligenza calcistica sono emersi qua e là, ma senza quella continuità necessaria per fare la differenza. Le aspettative altissime hanno forse pesato, trasformandosi quasi in un fardello nella sua ricerca di essere decisivo a tutti i costi. Eppure, dietro l’immagine da “cecchino di ghiaccio”, c’è anche un calciatore riconoscente, legato all’ambiente viola che gli ha dato fiducia e lo ha messo al centro del progetto.
I numeri, seppur limitati, restano incoraggianti: in 270 minuti tra campionato e coppa, Gudmundsson ha già realizzato un gol e fornito un assist. Lo stop forzato lo ha tenuto fuori anche contro il Napoli, ma il recupero procede e l’obiettivo è rientrare per la sfida contro il Como, una gara importante per il presente e il futuro della Fiorentina. Starà a Pioli decidere se concedergli da subito una maglia da titolare, ma la sensazione è che il momento per rivedere Gudmundsson protagonista sia vicino. Lo scrive la Nazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

