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La ricetta della Gazzetta contro la crisi: “Servono Gosens e tante certezze”
In casa Fiorentina, ci sarà da capire chi per primo, fra i giocatori, farà suo il concetto della linea-Vanoli, diventando sistematicamente un imprescindibile del tecnico, perché ora Firenze non è più terra di grandi sogni Champions, ma di tasselli per rimpolpare sempre più la classifica, battagliando su ogni pallone, in modo da uscire da questa situazione. Come scrive La Gazzetta dello Sport, c'è una squadra da far uscire dalla crisi profonda con il concetto di gruppo, attraverso però il rilancio di singoli. Alcuni fondamentali.
Per l'importanza che ha sempre rivestito in viola, sia in campo che nello spogliatoio, il primo nome è quello di Robin Gosens che invece è uno dei misteri dall'inizio della stagione. Per carattere e determinazione è sempre stato infallibile e forse per lui è la condizione fisica il fattore discriminante. Difficile da dire, ma la certezza è che Vanoli avrà bisogno del tedesco nella speranza, prima di tutto, che possa recuperare dall'infortunio e rientrare subito dopo la sosta del campionato in casa contro la Juventus, dopo aver saltato le gare con il Lecce e a Genova. Con i suoi 907 minuti dall'inizio della stagione, fra campionato e Conference, è sempre stato titolare in Serie A (727') ma il suo saper incidere, rispetto al passato, sembra si sia volatilizzato. Per lui un gol con il Milan (e uno con il Polissya), ma in generale meno cross e più imprecisione nei passaggi. Lo scorso anno andava sul fondo con maggiore continuità, anche quando era schierato nella difesa a quattro, quindi teoricamente più bloccato dietro. E anche Dodò sull'altra corsia deve tornare sui propri livelli perché doveva fare un salto in avanti per reti e assist, mentre spesso va in confusione soprattutto dal punto di vista difensivo. Fino a ora è in assoluto il calciatore di movimento più impiegato con 1336 minuti (meno solo di De Gea a 1350) e la sua rinascita appare un altro elemento-chiave per uscire dal tunnel.
Superano i mille minuti, fra campionato e Conference League, anche Luca Ranieri (1084) e Marin Pongracic (1191), due specchi della crisi della difesa che è la peggiore della Serie A con 18 reti incassate. Ingenuità, errori e mancanza di concentrazione sono i primi elementi da correggere. Per conquistarsi il posto serve una svolta. Stagione poi in salita anche per Pietro Comuzzo, fra guai fisici e conseguente utilizzo a singhiozzo, con la necessità di rilanciarsi per se stesso e per la squadra. Ora è in Under 21 insieme a Fortini, che è la sorpresa in positivo nonostante il periodo buio della formazione viola. Possibile poi che nel mercato di gennaio la Fiorentina possa fare un innesto nella linea arretrata.
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