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Cecchi: “Pioli voleva Kessié o Pellegrini. Palladino? Gli hanno preso chi voleva”

Redazione VN
Cecchi sul momento della Fiorentina

Stefano Cecchi, in studio nel programma A Pranzo con il Pentasport, ha commentato il momento della Fiorentina in vista della prossima partita contro il Pisa, non nascondendo qualche preoccupazione: "Qualche timore lo ho in vista della partita col Pisa, ma meglio affrontare ora la squadra che ha fatto bene contro il Napoli. La sensazione è che, sebbene il derby del Pisa sia con il Livorno, la rivalità con Firenze sia forse ancora più ruvida".

Cecchi mette in guardia la Fiorentina: "La Fiorentina non deve temere il Pisa, ma se stessa. Non può permettersi di essere una delle squadre che crea meno occasioni, come è successo insieme al Cagliari".

Sul piano tattico: "Bisogna tornare alle certezze, ovvero il 3-5-2. Nonostante creda che il 4-3-2-1 possa essere la soluzione ideale, ora non è più il tempo degli esperimenti. Bisogna ripartire da Dodò e Gosens larghi, con Mandragora in mezzo. Domenica contro il Como Mandragora è stato quasi da sette: finché è rimasto in campo, la Fiorentina ha giocato".

Cecchi sottolinea l’importanza dei risultati: "Se a Pisa dovessimo vincere, riporteremo entusiasmo".

Un commento sull’intervista di Palladino: "C’è un tempo per tutto. Palladino, c’è un tempo per parlare e un tempo per tacere. Ti ricordi le prime quattro giornate dello scorso anno con te in panchina? Leggendo l’intervista, capisco che Pradè fosse un problema, ma non ho ancora compreso perché sia andato via. Nel frattempo, la società ha preso chi serviva: Folorunsho, Zaniolo, Pablo Marì".

Sul centrocampo: "Se Fagioli non fa il Fagioli, la Fiorentina avrà qualche problema in mezzo al campo. Il migliore non può essere Rolando Mandragora, forte ma con dei limiti. L'idea di Pioli erano Kessiè, Pellegrini. Non è che non ha chiesto i giocatori".