Viola News
I migliori video scelti dal nostro canale

news viola

Prandelli-Fiorentina, 10 anni dopo: Milenkovic alla Ufo, ma manca un Liverani. E chi come Toni-Mutu?

foto www.acffiorentina.com

Provando a fare un parallelo tra la sua prima Fiorentina e quella attuale, è possibile assegnare ai protagonisti dell'oggi i ruoli o i compiti di quelli del passato

Stefano Fantoni

Dieci anni dopo l'accasamento in Nazionale, e dopo tante esperienze non andate a buon fine, Cesare Prandelli torna a Firenze per sedersi nuovamente sulla panchina della Fiorentina. Una scelta spiegata dal diretto interessato e dal ds Daniele Pradè in sala stampa. Prandelli raccoglie il testimone da Iachini per provare a invertire la rotta. Provando a fare un parallelo tra la sua prima Fiorentina e quella attuale, è possibile assegnare ai protagonisti dell'oggi i ruoli o i compiti di quelli del passato.

Drago come Frey, in difesa pochi dubbi

Tra i pali Dragowski dovrà quanto più possibile avvicinarsi a Frey, ovvero diventare un portiere capace di portare una buona dose di punti in classifica. Difesa a quattro: Milenkovic ha caratteristiche molto simili a quelle di Ujfalusi e può tornare così a ricoprire il ruolo di terzino destro bloccato, mentre se servisse un laterale di spinta alla Comotto c'è Lirola. Dall'altra parte il Pasqual di ieri è il Biraghi di oggi, dunque non ci si discosta molto. Al centro Dainelli-Gamberini è stata la storica coppia della Fiorentina prandelliana, che oggi potrebbe essere replicata da Pezzella e Martinez Quarta, con Caceres prima alternativa alla Kroldrup.

In mezzo manca un Liverani

A centrocampo ci sono le maggiori differenze. Non c'è un Liverani o uno Zanetti, ovvero un regista capace di far girare la squadra con i tempi giusti. L'unico giocatore in rosa in grado di adempiere a tali mansioni è Pulgar, in misura minore anche Borja Valero. Duncan e Amrabat sono centrocampisti di quantità che possiamo accostare a Brocchi, Donadel o Kuzmanovic, mentre Montolivo è difficilmente assimilabile per caratteristiche a Castrovilli e Bonaventura.

Callejon uno Jorgensen 2.0, ma in attacco...

Diverso il discorso per quanto riguarda la maglia di esterno destro. In quella zona ci sono stati interpreti diversi, come Jorgensen, Santana e Marchionni. Oggi c'è Callejon, che magari avrà meno corsa rispetto alla sua miglior versione, ma sul piano tattico e tecnico è di livello uguale o addirittura superiore ai tre predecessori. In attacco sorgono i dubbi principali. La prima Fiorentina di Prandelli aveva in Mutu prima e Jovetic poi due seconde punte capaci di creare occasioni per sé e per gli altri, dei veri e propri 9,5 più che dei 10. Oggi ci sono Ribery, cioè un attaccante esterno, e Kouame, ovvero una seconda punta che però sembra garantire meno gol. Infine la casella del centravanti: Prandelli ha ottenuto ottimi risultati a Firenze anche grazie ai tanti gol di ToniGilardino, oltre che al buon contributo offerto da Pazzini. Oggi, però, né CutroneVlahovic offrono la certezza di raggiungere la doppia cifra di gol al termine della stagione.

tutte le notizie di