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L'intervista

Igor/2: “Duncan amico vero, Torreira esempio”. Doppio passo alla Salernitana…

Igor/2: “Duncan amico vero, Torreira esempio”. Doppio passo alla Salernitana… - immagine 1

Il numero 98 viola racconta il rapporto stretto con Duncan e indica Torreira come l'esempio da seguire in squadra

Redazione VN

A seguire vi proponiamo la seconda parte dell'intervista a Igor (1° parte)realizzata dall'ufficio stampa della Fiorentina. Si parte con il rapporto tra il centrale difensivo e Alfred Duncan: "Lui è arrivato alla Fiorentina insieme a me, è uno di quegli amici veri. L’ho detto anche a mia moglie: Alfred è un amico vero che mi ha dato Dio. Siamo sempre insieme, parliamo di tutto. Quando non giocavo tanto, lui parlava con me. E quando lui ha avuto momenti in cui giocava meno, ed era triste, io ero sempre al suo fianco, a dirgli che può migliorare, che può fare di più e che il suo momento sarebbe arrivato. L’amicizia vera è questa: esserci non solo quando va tutto bene, ma anche nei momenti difficili. Alfred è uno che voglio sempre accanto a me, fa parte della mia famiglia".

Igor risponde anche ad una domanda quel doppio passo sfoggiato contro la Salernitana: "Non lo so cosa volevo fare (ride, ndr)! Mi ricordo che ho recuperato palla, mi sono guardato intorno e non ho visto nessuno. Mi sono detto 'faccio un dribbling almeno se si avvicina qualcuno gli passo la palla'. Ho iniziato a fare i doppi passi, all’inizio non c’era nessuno, poi è arrivato l’avversario e mi ha preso la palla, per fortuna che poi è uscita. Il Mister, Torreira, Callejon, Milenkovic, un po’ tutti hanno iniziato ad urlare contro di me: ‘Cosa stai facendo!?’. E io dentro di me pensavo: ‘Mamma mia cosa ho fatto…’. Qualche giorno dopo mi chiama il Mister in allenamento e mi dice, scherzando: ‘Se lo fai di nuovo non giochi più’. Io gli ho detto che non l’avrei più fatto, e lui mi ha risposto che scherzi a parte avevo giocato bene e che dovevo continuare così. Ho imparato la lezione".

Il brasiliano, infine, si esprime anche su Torreira: "Ci sono tanti compagni da cui imparare, li potrei nominare tutti, ma voglio menzionare Torreira. Non solo perché ha l’esperienza di aver giocato in Premier League, ne La Liga, in due grandi squadre, ma per il suo modo di giocare, la sua intelligenza e la sua fame, è fortissimo. Fino a qualche anno fa un giocatore piccolo faceva fatica a giocare, ma con lui non cambia niente. Quando entra lascia la vita sul campo. E’ intelligente con la palla, senza palla sa dove deve essere nel momento giusto. E’ un calciatore di alto livello, gioca in Nazionale, fa i Mondiali, ma ha una semplicità e un’umiltà da ammirare. Io lo guardo sempre e provo ad imparare da lui. Per me è un esempio. E’ giovane ma ha testa, mentalità, fame e dà tutto in ogni allenamento e partita. Idoli? Il mio idolo da piccolo era Ronaldinho, e poi Messi. Loro sono i miei due grandi idoli nel calcio. Ora quello che guardo di più è Van Dijk del Liverpool".

Torreira in gol in Fiorentina-Empoli
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