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Fiorentina’s got centravanti: i tre giudici devono scegliere, pro e contro dei candidati

Il nuovo anno si apre con il nodo attaccante

Federico Targetti

Il decennio è ormai terminato, c'è giusto il tempo di guardarsi indietro e divertirsi a scegliere la miglior formazione della decade (non avete ancora votato? Potete rimediare cliccando QUI), poi la concentrazione va rivolta al futuro prossimo: alle sfide cruciali contro Bologna e SPAL, sì, ma anche ad un mercato che deve riscattare gli errori commessi in estate e dare a Beppe Iachini il centravanti che manca alla Fiorentina. Sì perché, diciamocelo francamente, Pedro (LE ULTIME SU DI LUI) è un fallimento di proporzioni preoccupanti. Chi lo sa, magari tra un anno il ragazzo torna a Firenze e ripaga l'investimento fatto per lui diventando il nuovo idolo della Fiesole, ma per ora è il classico pacco acquistato su Internet che apri tutto contento e dentro trovi solo un facsimile malfunzionante di ciò che avevi ordinato. Dunque si riaprono le porte di Fiorentina's got Talent, speciale centravanti: l'obiettivo? Convincere il trio di giudici, composto da un sergente di ferro che ha preso il comando delle operazioni, da un DS romano in cerca di riscatto e da un DG che chiede pazienza e che si fa portavoce del Presidente, il quale metterà parte del suo raddoppiato patrimonio a disposizione della produzione.

I candidati? Sono quattro: conosciamoli (per modo di dire: se li volete conoscere davvero, visitate Tuttitalenti.com).

CUTRONE

Primo della fila, direttamente dall'Inghilterra, Patrick Cutrone: arrivato al Wolverhampton in pompa magna dal Milan, che ha pensato bene di cedere l'unica riserva credibile del deludente Piatek, il ragazzo non si è ambientato nel calcio inglese e vorrebbe fare ritorno in Serie A in prestito, soluzione gradita da Pradè. Di Patrick al Molineux rimangono un paio di reti, tante panchine, una tribuna nell'ultima di campionato e un coro pieno di stereotipi sugli italiani: non il miglior viatico per accendere una tifoseria, quella viola, messa alla prova da un'annata terribile; però le qualità ci sono. Senso del gol, spirito di sacrificio, prestanza atletica, mettiamoci anche l'intesa con Chiesa, maturata nell'Under 21 di Di Biagio. Certo, il problema della Fiorentina fino ad ora è stata la scarsa esperienza in attacco, e allora pare assurdo prendere un '98 al posto di un '97, ma Cutrone un po' di ossa (e di reti) in serie A se l'è fatte, sarebbe sicuramente un miglioramento. Ed è senza dubbio il giocatore che ha più possibilità di vestire la maglia con il giglio sul petto. He loves the pizza, he loves the pasta, the lad's f*****g magic! Ovvero: "adora la pizza, adora la pasta, il ragazzo è fot****mente magico"... Speriamo.

PIATEK

Ah, già: c'è anche il sopracitato Krzysztof Piatek, quello che di fatto ha scacciato Cutrone da Milano a suon di pistolettate, salvo poi rendersi conto di aver finito le munizioni disponibili per il 2019. Quattro reti, tre su rigore, in quattro mesi, l'anno scorso di questi tempi erano ben undici. Le discussioni in merito al polacco fioccano: è lui che si è improvvisamente scordato di come si butta dentro il pallone, regredendo in pochi mesi da "pistolero infallibile" a "Tanque Silva qualsiasi"? Oppure il Milan di quest'anno non riesce a esaltare le sue qualità? Probabilmente un suo approdo a Firenze aiuterebbe a sciogliere il dubbio, ma ci sono alcuni impedimenti non trascurabili: i rossoneri poco meno di un anno fa hanno speso ben 35 milioni per strapparlo al Genoa, e adesso non possono lasciarlo partire a meno, ragion per cui l'unica soluzione sarebbe il prestito. Un traghettatore anche in attacco, dunque? Poi c'è il parere del giocatore, che non sembra molto entusiasta di lasciare Milano, anche con un concorrente come Sua UmiltàZlatan Ibrahimovic, accolto come un Messia dalle parti di San Siro. Infine, la volontà di Boban e Maldini sarebbe quella di mandarlo in prestito in Germania, magari al Lipsia: quelli là hanno rigenerato Schick, chissà cosa sarebbero capaci di fare con Pjona... D'altra parte, Piatek è il nome più altisonante fra quelli disponibili, gode ancora di una certa fama e inietterebbe alla squadra un bonus di fiducia dato dal ritrovato appeal della piazza, anche in un momento di difficoltà. Coi rifornimenti di Chiesa e Ribery, il pistolero potrebbe tornare a sparare... Alé... Piatek alé! Pom pom pom pom! SOSTIENE PIOLI: "PIATEK NON ERA AL TOP, ORA STA MEGLIO"

PETAGNA

Andrea Petagna sì che sarebbe un colpo strano. La SPAL, penultima in classifica, dovrebbe lasciar partire il suo attaccante più prolifico, autore di sei delle dodici reti realizzate dagli estensi in campionato? Per darlo a quella che, triste verità, è una concorrente nella lotta salvezza? Pare assurdo. Eppure la società del presidente Mattioli sta trattando anche la cessione di Kurtic al Genoa fanalino di coda, quindi le probabilità di vedere l'ex Atalanta di viola vestito non sono nulle. Tanto più che il suo agente, Beppe Riso, che cura anche gli interessi di Sottil, era al Centro Sportivo domenica scorsa. I contatti ci sono, ma ci sono le carte in regola per risollevare la Fiorentina? Con i 16 gol dell'ottima stagione 2018/2019, il totale in 18 mesi sale a 22 reti, cifre che qui a Firenze si vedono col binocolo. La nomea di Petagna è ancora quella del centravanti di manovra, brutto da vedere e poco propenso al gol, più adatto a far giocare la squadra; in realtà il giocatore ha subìto una metamorfosi sotto la guida di Mister Semplici, che lo ha trasformato in un solido e concreto bomber di provincia. Puntare su di lui vorrebbe dire ribadire che la Fiorentina non è ancora uscita dalla mentalità "provinciale", ma guardiamo la classifica: la squadra è quindicesima, servono onestà intellettuale ed umiltà. E servono i gol, che Petagna sembra poter garantire. Magari i rigori li lasciamo a Pulgar... EPPURE PETAGNA SEMBRA PENSARE SOLO ALLA SPAL...

ZAZA

Appena qualcuno pronuncia il nome di Simone Zaza vengono in mente diverse immagini. Le rovesciate ad Ascoli, il tridente con Berardi e Sansone al Sassuolo, il gol al Napoli tra le tante panchine con la maglia della Juventus, quella ridicola rincorsa prima di calciare alle stelle il rigore nella semifinale di Euro 2016. E poi l'anonimato al West Ham, qualche bella cosa a Valencia, e... il gol alla Fiorentina l'8 dicembre. Quello è stato il giorno in cui Commisso è rimasto stregato dalle qualità dell'attaccante lucano, mai veramente consacrato e al momento riserva di lusso di Belotti nella rosa granata. Il Torino sa che sostituire Zaza con una punta di egual valore, per giunta senza prospettive di titolarità, è impossibile, e allora questa opzione sembra davvero difficile da realizzare. Ma se Zaza dovesse arrivare a Firenze, avrebbe forse l'ultima occasione per far decollare definitivamente la sua carriera sfruttando il suo repertorio da attaccante completo, bravo sia con i piedi che con la testa. Merce rara, contesa da più parti (Russia, Cina) ma difesa con le unghie e con i denti da Cairo. Più facile che da Torino arrivino Bonifazi e Meité...

Insomma, un nueve vero sbarcherà all'ombra del cupolone, questo è certo. E chiunque sia, magari anche un nome non ancora uscito, questa volta dovrà essere quella buona, perché Dusan Vlahovic ha bisogno di crescere ancora, di segnare come e più di quanto sta già facendo, ma di essere aiutato nel sorreggere la volta dell'attacco viola da un collega all'altezza. Come all'altezza della situazione devono essere i giudici viola: con tre avremo il nostro nuovo nove...

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