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Corvino: “Rifiutati più di 25 milioni per Kalinic. Badelj? Non mi piacciono gli agenti che parlano. Rossi e Jovetic…”

Le parole del Dg viola a Rtv 38: "Con Andrea Della Valle abbiamo lo stesso entusiasmo e la stessa voglia di alzare qualche trofeo, è questo il nostro obiettivo. Nel precedente ciclo, con una semifinale di Europa League persa ai rigori, una...

Stefano Niccoli

Il direttore generale dell'area tecnica della Fiorentina, Pantaleo Corvino, ha parlato così a Rtv 38: "Quando sono tornato ho scelto la strada di continuare in questo ciclo, non ho pensato che fosse finito. Sono figlio anche di un altro ciclo, del precedente lungo cinque anni, in cui siamo stati protagonisti in Champions ed Europa League. Andai via a febbraio quando capii che il ciclo era finito, a quel punto dovevo portare la nave in porto. I problemi di salute di mia madre mi hanno costretto ad allontanarmi dal calcio. A Bologna la mia situazione si è conclusa per tanti fattori, nonostante avessi altri anni di contratto. Poi mi ha richiamato la Fiorentina e abbiamo deciso di ripartire insieme. Firenze è casa mia. Tra i dirigenti nessuno è stato a Firenze sette anni come me. Dopo la mia prima esperienza in viola ho conosciuto meglio Firenze e i fiorentini. Sono sempre andato a letto presto per fare gli interessi della Fiorentina.

Con Andrea Della Valle abbiamo lo stesso entusiasmo e la stessa voglia di alzare qualche trofeo, è questo il nostro obiettivo. Nel precedente ciclo, con una semifinale di Europa League persa ai rigori, una semifinale di Coppa Italia e qualche altra opportunità, non è stato possibile. Entusiasmo dei Della Valle? C’è voglia e desiderio di fare qualcosa di calcisticamente importante per questa città.

Sousa? Fino a gennaio la Fiorentina giocava un calcio importante. Pur non essendo stato un mio allenatore, ho voluto dare continuità puntando ancora su di lui. Sono soddisfatto di lui. Attraverso il lavoro la nostra squadra deve trovare quello che ha perso. Non dobbiamo perdere il senso dell'umiltà. Sousa, come me, è uno a cui piace andare a letto presto.

Io sono stato innamorato di questa squadra. Attraverso il mercato siamo riusciti a tenere i big. Ho cercato di dare dei supporti. Spero che quelli nuovi siano supporti importanti. Per il campionato siamo attrezzati, anche se forse non siamo competitivi come altre squadre.

Quando un musicante conosce uno spartito, lo può solo migliorare. Cambiare uno spartito può essere un rischio. Sono convinto che i vecchi possano tornare quelli di uno volta. Pensiamo che quelli nuovi siano funzionali a quelli che c'erano già.

Toledo e Diks? Cerco sempre di prendere i giocatori per l'immediatezza, per il medio termine e per il lungo termine. Diks, Dragowski e Toledo appartengono alla seconda categoria. Questo è stato il modo in cui abbiamo concepito il mercato.

Badelj? Da un po' di tempo a questa parte il procuratore (Joksimovic , ndr) sta punzecchiando un po' meno. Non mi piace che i procuratori dei calciatori parlino. Se continua a farlo, significa che vuol stare lontano dalla Fiorentina. Chi vuole restare vicino alla Fiorentina, deve parlare più con noi che con i giornali.

Kalinic? La verità è che abbiamo rifiutato una proposta di oltre 25 milioni di euro. Questa è la dimostrazione che la proprietà ha ancora entusiasmo. Se c'è un calciatore che esprime la voglia di restare alla Fiorentina, noi difficilmente mettiamo il cartello con la scritta 'vendesi'.

La mancata cessione di Mutu alla Roma? Lo andai a vendere perché lo stesso Mutu voleva andare via e con me era d'accordo anche l'allenatore. Volevamo dare al calciatore la possibilità di guadagnare di più e togliere al tecnico il peso di avere in rosa un calciatore scontento.

Gonzalo? Sui rinnovi ho le mie strategie, quindi voglio partire da chi è più meritevole di attenzione e cioè Gonzalo con scadenza nel 2017. Più di un mese fa gli ho detto che, vista la situazione, sarebbe stato il primo con cui avremmo parlato del contratto. Borja ha il contratto in scadenza nel 2019, non è una priorità al momento, ha detto che vuole restare a Firenze.

Tello? E' stata una trattativa a lungo termine. Abbiamo voluto prenderlo in prestito con una cifra di riscatto tale da poterlo acquistare qualora riesca a convincerci. Se raggiungerà un numero determinato di presenze, il riscatto si abbasserà, ma non è vero che se non gioca dobbiamo pagare una penale al Barcellona.

Rossi? Dispiace quando va via un grande giocatore. Farlo partire è stata la cosa migliore, sia per quanto riguarda l'interesse della Fiorentina che quello di Rossi.

La mia famiglia mi sopporta e supporta. Faccio fatica a distaccarmi dal calcio, me lo porto anche a casa. Mi rimprovero di questo. Sono inguaribile.

Mario Ciuffi? Nella mia prima esperienza sono stato poco a contatto con la Firenze città. Ad esempio non ho vistato gli Uffizi. Con Mario, invece, è come se avessi vissuto Firenze. Il popolo fiorentino ha quella passionalità che Mario riusciva a trasmettermi. Gli sono stato vicino nella sofferenza e anche quando ho deciso di stare lontano dal calcio. La sua morte mi ha ferito. Il giorno della presentazione mi sono fatto portare da una persona di Lecce la sciarpa di Mario.

Jovetic? Non nascondo che non rientrava nei nostri piani perché il suo ingaggio non è da società importante come lo è la nostra, ma da club che escono fuori da certi principi, visto che nel loro budget rientrano anche questi ingaggi. Non abbiamo mai pensato a lui. Poi si è aperta la possibilità che l'Inter potesse contribuire ad agevolare questa situazione, ci abbiamo pensato, ma poi il presidente dell'Inter lo ha tolto dal mercato. A quel punto non si poteva più pensare di portare avanti la trattativa. Per gennaio? Siamo concentrati sul presente e il presente vuole dire campionato, Coppa Italia ed Europa League.

Sono stati due mesi di mercato impegnativi. Spero di aver dato il meglio. Dovranno essere i tifosi a dire se ho fatto o no un buon mercato".