Lunga intervista rilasciata due giorni fa da Sofyan Amrabat al De Telegraaf poco dopo l'incubo vissuto assieme alla Nazionale marocchina (della quale fa parte anche un altro viola, Maleh) in Guinea. Nell'estratto che vi proponiamo il centrocampista viola ha ricostruito quelle ore di paura: "Sai di correre dei rischi quando giochi nella nazionale di un paese africano ma non mi aspettavo di finire nel mezzo di un colpo di stato militare. Taarabt è venuto in camera mia domenica mattina e mi ha chiesto se avessi sentito gli spari. Inizialmente ho riso, magari potevano essere dei fuochi d'artificio, poi abbiamo capito che la cosa era seria".
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La testimonianza
Amrabat e le ore di paura: “Esperienza strana e brutta, salvi grazie al Re”
Il centrocampista viola: "I rischi ci sono quando giochi nella nazionale di un paese africano ma non mi aspettavo un colpo di stato militare"
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Amrabat aggiunge: "La mia famiglia era molto preoccupata, sentire i colpi di arma da fuoco intervallati da lunghi silenzi è stato molto spaventoso. Sapevamo che non avremmo giocato la partita contro la Guinea ma in attesa della conferma ufficiale dovevamo comportarci in maniera professionale, quindi abbiamo fatto la riunione tecnica pre gara come sempre. C'erano 45' di auto per arrivare da dove eravamo all'aeroporto ma i militari avevano bloccato tutto, aeroporto compreso. Siamo riusciti a partire dopo che il nostro Re aveva contattato i nuovi leader. E' stata un'esperienza strana e brutta, posso solo immaginare la preoccupazione della mia famiglia".
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