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Al Franchi serve un cambio di marcia

L'ultima vittoria della Fiorentina al Franchi risale al 29 settembre contro il Qarabag. In campionato l'ultimo successo è del 18 settembre, contro la Roma. Battere Slovan Liberec e Sampdoria per dare continuità e per passare in serenità la sosta

Stefano Niccoli

29 settembre. Non è solo il titolo di una nota canzone di Lucio Battisti, ma anche la data a cui risale l'ultima vittoria casalinga della Fiorentina. Quel giorno i viola asfaltarono il Qarabag per 5-1 in Europa League. Bisogna andare più indietro nel tempo per ritrovare l'ultimo sorriso al Franchi in campionato. Per la precisione al 18 settembre, quando una rasoiata di Milan Badelj regalò tre punti preziosi alla squadra di Paulo Sousa contro la Roma. Da quel momento sono arrivati tre pareggi, con Milan, Atalanta e Crotone.

Molto meglio, i gigliati, hanno fatto in trasferta, tra Slovan, Cagliari e Bologna. Vittorie di carattere che hanno dimostrato che la Fiorentina c'è, sebbene non sia ancora al massimo. E' chiaro, però, che tra le mura amiche serva un cambio di marcia. A cominciare dalla gara di giovedì contro il Liberec in coppa e, soprattutto, da quella di domenica con la Sampdoria in campionato. Battere la formazione ceca significherebbe mettere una seria ipoteca sul passaggio del turno. Ancor più preziosi sarebbero i tre punti con i blucerchiati (gli scongiuri sono d'obbligo) perché permetterebbero a Gonzalo & co. di risalire la classifica. Due successi che farebbero vivere la sosta per le nazionali in pace e in tranquillità ai tifosi e alla squadra, impegnata poi nel derby contro l'Empoli alla ripresa della Serie A, il prossimo venti novembre.

Continuità: questa è la parola d'ordine. Il rischio, altrimenti, è quello di vivere una stagione altalenante, tra impennate (vedi Cagliari) e stop bruschi e inattesi (Crotone).