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La Torre di Pisa pende, quella di Pioli traballa: le manca un centro di gravità
Un punto tra Como e Pisa, tre nelle prime cinque partite di campionato, roba da far accapponare la pelle. Pioli ha ragione nel dire che la Fiorentina contro i nerazzurri nel derby ha creato più di tutte le altre volte, ma il problema, il grosso problema, è che probabilmente ha anche subito parecchio di più di quel che era stato preventivato. Si è sfiorato il dramma sportivo con i legni di Nzola nel primo tempo e di Cuadrado nel secondo, bisogna ringraziare un rimpallo fortuito sulla mano di Meister prima del gol del danese se De Gea ha chiuso imbattuto per la seconda volta in questa Serie A (due 0-0, il primo a Torino).
Sempre Pioli difende la sua squadra assicurando che il campo non la premia per quanto lavora nelle sedute di allenamento al Viola Park: nessuno ha dubbi - crediamo - sulla buona fede di queste parole, ma nessuno ha dubbi - siamo certi - sul fatto che la Fiorentina sia la squadra che meno sta rendendo rispetto alle credenziali con le quali si presentava alla start line di questo campionato. Adesso i bonus sono finiti: comincia la Conference League, arrivano in serie partite di campionato che per fortuna non hanno bisogno di preparazione. Sono quelle che l'anno scorso hanno fatto salire di molto il rendimento viola.
Il punto è, però, che la missione di Pioli sarebbe quella di fare un passo avanti rispetto all'anno scorso. Ecco, se possibile a Pisa è arrivato un definitivo passo indietro, visto che il modulo era quello abituale dell'ultima parte di 2024/25 e che gli interpreti, eccezion fatta per Nicolussi e Fazzini, erano gli stessi. Soffermiamoci sui due che sono cambiati: Nicolussi per Cataldi (o Adli) e Fazzini per Fagioli. E' un miglioramento o un peggioramento? Oggi come oggi, probabilmente, la seconda. Cataldi ha più esperienza di Nicolussi in questo momento, per quanto l'aostano abbia margini superiori, mentre il Fagioli che abbiamo intravisto in primavera è un irrinunciabile rispetto a quello che è stato lasciato per 90' in panchina (e su questo bisognerà assolutamente tornare).
Piccoli e Sohm sono ridotti ad alternative perché prima di implementare delle novità la Fiorentina deve trovare il suo centro di gravità permanente. Qualcosa che, alla maniera di Battiato, non faccia mai cambiare idea a Pioli sulle cose (sui moduli), sulla gente (sugli interpreti). Va bene anche un centro di gravità un po' sbilenco, come quello della Torre di Pisa, che sembra sempre sul punto di crollare ma che rimane in piedi perché la verticale che passa per il suo baricentro cade all'interno della sua base di appoggio, garantendole l'equilibrio. Per il momento basterebbe recuperare in qualche modo il baricentro della torre di Pioli prima che questa crolli. Capire qual è la via migliore per arrivare alla linea di galleggiamento e percorrerla, per arrivare alla vittoria. Tutto il resto viene dopo.
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