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Che giocatore
—E questo perché l'apporto dell'ex Psg ed Everton va ben oltre le reti, che in realtà in campionato sono "solo" due: fa letteralmente reparto da solo, gioca di sponda, finalizza - se si conta la Conference il conto schizza a cinque, e non diteci che era semplice perché ce lo ricordiamo tutti quanto abbiamo sofferto contro la Puskas Akademia. E poi, come ha già avuto modo di sottolineare Palladino, è l'anima di questa squadra. Contro il Lecce ha fatto vedere i mostri a Baschirotto e Gaspar, due corazzieri, si è fatto male alla caviglia ma ha insistito per rimanere in campo e prima ha disturbato Falcone sul gol del 2-0, poi ha sfiorato il tris con un bel tiro da fuori parato dal portiere avversario. Nell'intervallo è stato sostituito, ma c'è da scommettere che se il punteggio fosse stato ancora in bilico, sarebbe rimasto al suo posto. Perché anche se non è perfetto, si vedano il gol sbagliato a porta vuota coi New Saints o il rigore fallito contro il Milan, questo ragazzo qui è imprescindibile per le sue doti. E di questo diamo atto a Palladino che lo ha voluto, a Pradè che lo ha ascoltato, a Commisso che ha avallato l'investimento. Bravi.
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