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A Palladino serve la sosta, ma alla sua rosa servirebbe un altro mese di mercato

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Abbassiamo la lente d'ingrandimento dopo il pareggio contro il Venezia
Federico Targetti
Federico Targetti Caporedattore 

Siamo preoccupati? Siamo preoccupati, sarebbe strano il contrario. Quasi nulla di fatto da giovedì, quando Palladino ha chiesto tre o quattro rinforzi, ad oggi, anzi è successo quel che doveva succedere con Nico Gonzalez alla Juve e si va verso quello che ci si poteva aspettare, con Kostic pronto a fare il percorso inverso. La formazione iniziale della Fiorentina contro il Venezia è un'insegna al neon di dimensioni sesquipedali che reca scritto "inserire qui la qualità". Serve un centrocampista, serve che Gudmundsson sia disponibile (forse per il Monza?), servirebbe anche un po' di fluidità in più da dietro. Tutto già chiesto pubblicamente, ci sono cinque giorni per fare la spesa e piazzare qualche esubero come Ikoné che non è stato convocato.

Serve pazienza, l'abbiamo avuta fino ad oggi e non ne faremo mancare non solo per le ore, ormai, che ci separano dalla fine della finestra di mercato estiva, ma anche per le due settimane di lavoro che Palladino avrà a disposizione dopo aver affrontato la sua ex squadra alla terza di campionato. Nel frattempo, la Fiorentina è attesa da 90 minuti da dentro o fuori in Ungheria contro una squadra inferiore, sì, ma i cui ingranaggi girano a differenza di quelli viola. E se in dirigenza aspettassero di avere la certezza di avere davvero tre competizioni a cui far fronte per poi chiudere, l'ultimo giorno utile, un rinforzo in difesa? Il centrocampo ha bisogno in ogni caso di un palleggiatore, mentre dietro, senza l'impegno europeo, tutto sommato si potrebbe anche aspettare gennaio per Valentini.


La Fiorentina non gira; girerà?

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No, il calcio di Palladino non è questo. Colpani è indietro e si vede, a Monza era incostante ma ogni tanto qualcosa di (molto) buono lo faceva vedere. La verità è che il tecnico è arrivato e ha cambiato tutto, il calendario è stato benevolo e ha opposto fino ad ora solo avversari alla portata, ma le condizioni della formazione rendono ripidi terreni altrimenti pianeggianti. I quindici giorni senza partite che partiranno tra una settimana, ne siamo sicuri, saranno una manna. Per quel che si è visto oggi, servirebbero non cinque giorni, ma cinque settimane di mercato per andare a migliorare come serve; tuttavia, per come sono andate le cose negli ultimi cinque anni, mercato aperto vuol dire un rischio altissimo di vedere impoverito il valore della rosa. Per cui aspettiamo. Cinque giorni per valutare la rosa sulla carta, venti per cominciare a valutarne la reale portata in stagione. 

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