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Rinnovo fragile: “maneggiare con cura”

foto @violanews

Il tema contratto di Vlahovic si sta surriscaldando. L'errore più grande sarebbe intaccare l'entusiasmo del giovane bomber

Simone Bargellini

Non vogliamo scrivere che la gestione del contratto di Vlahovic sarà il "vero esame" per Commisso e la dirigenza viola. La formula è stata fin troppo abusata negli anni scorsi con Chiesa... ed è finita come sappiamo. E' giusto anche dire, per onore di verità, che il tema rinnovi è spinoso un po' per tutti, non solo per la Fiorentina (vedi i recenti casi di Donnarumma e Calhanoglu). Nel caso specifico mancano ancora 2 anni alla scadenza, il che concede alla Fiorentina un minimo margine per cedere - eventualmente - Vlahovic nel 2022 senza perderlo a costo zero. La stretta attualità intanto ci racconta di un giocatore completamente calato nella realtà viola, leader in campo e sorridente fuori.

Tutt'altro che scontato quando sei uno dei giovani più richiesti dalle big d'Europa e ti ritrovi in un contesto pieno di incognite. Non bastassero le ultime stagioni deludenti, è facile immaginare che a Dusan non abbia fatto troppo piacere il caso Gattuso (visto come si era esposto sul tecnico calabrese) e nemmeno l'addio di Antognoni, a cui era molto legato. La frecciatina di Barone e il faccia a faccia di ieri in favore di telecamere (che ha ricordato il colloquio con Chiesa sul pullman 24 mesi fa) possono sembrare come un piccolo campanello d'allarme. Anche perchè la Fiorentina ha dimostrato in più di un'occasione di non brillare - eufemismo - per la gestione dei rapporti personali. La priorità adesso, prima ancora del rinnovo, è non disperdere l'entusiasmo del giovane bomber, fondamentale per il nuovo corso targato Italiano. Ci auguriamo che stavolta si riesca a "maneggiare con cura".

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