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Vlahovic: “Non vedo l’ora di incontrare Gattuso. Grato per sempre a Prandelli”

GERMOGLI PH: 8 MAGGIO 2021 FIRENZE STADIO ARTEMIO FRANCHI SERIE A FIORENTINA VS LAZIO NELLA FOTO VLAHOVIC

Il centravanti serbo ha concesso una lunga intervista ad un portale nazionale

Redazione VN

Il giovane attaccante viola Dusan Vlahovic ha rilasciato una lunghissima intervista al portale serbo MozzartSport. Nel corso di questa il serbo ha avuto modo di percorrere le tappe più significative della sua giovane carriera viola e, soprattutto, di proiettarsi verso la prossima stagione. Queste infatti le sue parole sul suo futuro allenatore:

Sulla stagione: "Avevo un obiettivo prima dell'inizio della stagione, ma non erano esattamente 20 gol. La classifica dei marcatori è argomento di discussione continua nelle televisioni italiane e quando sono arrivato a 10, l'obiettivo è cambiato. Certo, sono sicuramente soddisfatto delle 21 reti segnate, l’unico dispiacere è stato quello di non superare Lukaku restando a secco nelle ultime tre gare…

Su Prandelli: “La svolta nella mia carriera fino ad ora è stata l’arrivo in panchina di Cesare Prandelli. Ero in nazionale allora e mi hanno mandato delle sue dichiarazioni in cui parlava molto bene di me, ma non ci ho prestato troppa attenzione. Quando sono tornato, ci siamo subito seduti, abbiamo parlato e lui mi ha spiegato cosa avesse in programma per me. Mi ha detto di non preoccuparmi, di essere libero di tesa e che mi avrebbe dato una possibilità importante. Nelle prime cinque partite partite non ho segnato, ma ho creato molte occasioni colpendo anche dei legni… E poi è arrivato il Sassuolo e mi sono presentato dal dischetto. Dopo cinque partite, finalmente ce l’ho fatta, quel gol è stato il più difficile della mia carriera finora. Dopo Cesare, tutto si è capovolto. Senza l’aiuto del mister niente di tutto questo sarebbe successo. Mi ha dato la spinta decisiva e una fiducia incondizionata. Gli sarò grato per il resto della mia vita."

Sempre sul rapporto con l'ex tecnico: "E’ ovviamente uno che sa come lavorare con gli attaccanti. Mutu, Balotelli, Toni, Gilardino hanno brillato con lui. Qualcosa deve voler dire… Io ho l'abitudine di restare a lavorare dopo ogni allenamento e lui è spesso rimasto con me. Mi ha spiegato alcuni movimenti, come e quando avrei dovuto dovrei calciare. Prandelli sa come avvicinarsi e parlare con i giocatori, aldilà dell’ambito calcistico."

Sugli altri allenatori avuti: “A Pioli devo il mio esordio. Con Montella il mio minutaggio è aumentato. L’abbraccio dopo il mio “famoso” gol con l’Inter era il mio modo di ringraziarlo per la fiducia offerta. Iachini è un grande uomo, avevamo un rapporto perfetto. Con Beppe, peró, dopo che non ho segnato nelle prime partite, sono finito in panchina. La fiducia e la continuità sono importanti per ogni giocatore, perché poi tutto è più facile.”

Sull’arrivo a Firenze: “La figura più importante per me è stata Milenkovic. Aveva già degli ottimi rapporti con lo spogliatoio e questo mi ha aiutato molto. Era a disposizione per tutto ciò di cui avevo bisogno. Per un anno mi ha portato e riportato a casa da ogni allenamento.”

SuGattuso: "Parliamo di un uomo che ha vinto sia la Coppa del Mondo che la Champions. E' un allenatore che non si arrende mai. Un grande motivatore, affamato di vittorie. Non vedo l'ora di incontrarlo".

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