Con lo strappo di 60 metri al 90' contro il Lecce, Sofyan Amrabat ha ricordato a tutti quanto sia dominante. Il marocchino era arrivato a Firenze con entusiasmo, per un grossa cifra dal Verona. Il "cocco" di Commisso, che però è stato per mesi un oggetto misterioso, in difficoltà. Poi l'arrivo di Italiano, il gol allo Spezia e la svolta. Con un gran finale di campionato, complice l'addio di Torreira è diventato il regista titolare di Italiano. I dubbi non mancavano, ma l'ex tecnico dello Spezia lo ha rivitalizzato. L'inizio di stagione è stato buono, non esaltante.
L'OPINIONE
Qual è il vero Amrabat? Il mastino stile Qatar o il falso regista? I dati
Il Qatar e l'incubo di Torreira
—Poi è arrivato il Qatar, dove Amrabat è stato un leone. Il miglior mediano del mondo in quel mese. In una squadra che gioca col blocco basso Amrabat esce alla distanza, e cattura tutti i palloni. Poi il ritorno sulla terra a Firenze, i rumors di mercato e qualche brutta prestazione. Amrabat è arrivato stanco dopo il mondiale, e questo ha acuito i suoi limiti come regista. I tifosi hanno invocato il nome di Torreira, sottolineando la scelta della società. Manca un regista, la frase più comune. Poi l'ex Hellas ha risposto sul campo, con le ultime apparizioni. Come quella contro il Milan, il Braga o il Lecce strepitose. Ma la domanda si pone, quale è il vero Sofyan? Può davvero essere un regista o no? Proviamo ad analizzarlo con l'aiuto dei numeri.
Il confronto numerico
—Amrabat è un falso regista. E questo lo si evince dai numeri. Il marocchino verticalizza poco, anzi in stagione ha effettuato un solo filtrante vincente. Quello per Saponara a Braga, troppo poco per un play. Infatti il marocchino tocca il pallone 55 volte durante un match, mentre Torreira per esempio lo scorso anno ne toccava 48. Sintomo che l'ex viola scaricava prima la palla, senza portarla troppo. Un'altra grande differenza è che Amrabat spesso non si fa vedere troppo per ricevere la palla, mentre Torreira lo faceva anche nella parte offensiva del campo. Dove però Amrabat stupisce, e dove ha il suo punto di forza è la fase di recupero. Il marocchino sembra avere 3 polmoni, cosa confermata dalle parole di Gattuso. Quando gli altri si stancano lui corre ancora. E nei secondi tempi il suo rendimento sale moltissimo. Se andiamo a vedere le sue statistiche difensive sono impressionanti.
Il 54% delle volte ferma un dribbling avversario, Ha il 60% di contrasti vinti, numeri in cui primeggi anche su Torreira. L'uruguayano infatti aveva una percentuale di dribbling subiti del 46%. In sintesi Amrabat è una diga, e anche in pressione alta ci sa fare, avendo recuperato 6 palloni nell'ultima porzione di campo avversaria. Il confronto con Torreira serve per capire le differenze con un giocatore che da tutti viene etichettato come regista, e che ha giocato nel sistema di Italiano.
Possiamo dire che Amrabat è una chiave fondamentale per il gioco di pressione di Italiano. E nei finali esce con una condizione fisica strabordante, con cui sopperisce ad alcune lacune di impostazione (sulle quali Italiano sta lavorando). Ma Amrabat è sicuramente più simile alla versione Qatar, o di ieri, che a quella sbiadita in difficoltà di inizio anno.
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