A proposito di Sottil, che ha avuto, che tipo di giocatore è diventato, e con lui anche Ranieri?
—"Ranieri è cresciuto tantissimo, fece il mondiale under 20 con me e fu una sorpresa. Giocò da protagonista nella difesa a 3, che secondo me è il ruolo a lui congeniale. Tatticamente è sveglio e ha aggiunto quell'aggressività che l'esperienza gli ha portato. I ragazzi intelligenti come lui generalmente crescono. Sottil ha tanto talento, è un'ala classica da piede invertito. Ha un grosso cambio di passo, mentre Moise ha più l'allungo. Sa trattare la palla bene e anche lui giocò il mondiale con me"
Lei come Palladino è un allenatore dalle idee fluide, senza un modulo fisso. Le piace come allenatore?
—"Palladino è uno dei pochi allenatori che non conosco personalmente avendo iniziato da poco. Se devo giudicare da quello che ho visto a Monza lo vedo molto in linea con quelle che sono le richieste del calcio di adesso. Capacità di lavorare sugli avversari, capire come attaccare gli avversari, creare le superiorità numeriche. Lui lavora sui compiti dei giocatori, sui principi e non sui moduli. Ha un gioco molto europeo, io ho apprezzato molto il lavoro che ha fatto e condivido il suo calcio. Si sta allineando alle tendenze del calcio di oggi, in uno sport dove cambia tutto rapidamente"
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