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L'Arabia e Castrovilli
—Ci sono solo gli arabi che hanno voglia di spendere (il Newcastle è del fondo Pif) e anche qui c’è agitazione. Vanno sui giocatori, offrono ingaggi da favola e le società fanno fatica a trattenerli. Gira voce di un interessamento per Nico Gonzalez. Non mi meraviglio, giocatore funambolico, salta l’uomo, piace a chi apprezza i gesti nel calcio. Se dovessero offrirgli dieci milioni di ingaggio (ipotesi), neanche i trenta dati a Brozovic, sarebbe impossibile trattenerlo. Vedremo. Un certezza comunque c’è: la Fiorentina riparte da una buona base, da una squadra che ha raggiunto due finali. Non siamo a due anni fa, o tre peggio ancora, quando c’era da ricostruire e ripartire. Oggi le basi ci sono, si tratta di trovare i mattoni giusti per continuare a costruire. Fra le basi c’è Castrovilli. La distanza è solo economica, tutto il resto è ok. Mi direte che manca la cosa fondamentale, ovvio. Non sarà facile, ma si tratta. Circa cinquecentomila euro la distanza fra richiesta e offerta, si lavora su bonus e parti variabili. Comunque, salvo clamorose rotture che oggi non sono nell’aria, per la Fiorentina il giocatore non è sul mercato.
Le nuove maglie
—Intanto le nuove maglie hanno scatenato polemiche. Criticatissima quella bianca con disegni floreali. Sono un boomer e in teoria dovrei essere inorridito. Non lo sono. Allora, diciamo questo: se potessimo tornare alle maglie tradizionali non mi opporrei. Anzi. Ma visto che ormai le maglie non sono più soltanto un senso di appartenenza, ma un veicolo di marketing, c’è una nuova vita e un nuovo mondo, trovo che questa casacca sia originale e gradevole. Non sopporto le maglie con i colori da evidenziatore, che snaturano completamente simboli e la storia, ma se c’è il tentativo di evolvere anche in direzioni ardite, perchè no? L’importante è che funzionino e questa maglia, almeno pare, sta piacendo a bestia nel mondo viola e tra i collezionisti.
Stadio
—Capitolo stadio. Ancora una volta è in atto il tentativo di silenziare e offuscare tutta un’operazione folle, come l’ha definita il senatore Renzi. In questo caso sembra l’unico in grado di capire e di spiegare che sarebbe ora di fermarsi e ridiscutere tutto, nell’interesse di Firenze. Nardella invece va avanti e il muro è vicino. Nel frattempo si parla del Padovani e anche qui stanno per buttare via una decina di milioni di soldi nostri per uno stadio temporaneo che sarà prima montato e poi smontato. Con le strade piene di buche, la città sempre più sporca, il traffico fuori controllo, si buttano altri soldi per un qualcosa che avrebbero potuto fare i privati. Non sono bastate due aste deserte Mercafir e Franchi per capire che queste sono operazioni impossibili, si insiste. Fino a quando? Almeno fosse contenta la Fiorentina. E invece i danni grossi li sta subendo e li subirà proprio la Fiorentina che ad oggi non sa dove giocherà i prossimi anni e come sarà lo stadio del futuro. Impossibile programmare.
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