La frase dello scrittore e poeta Antonio Fogazzaro suona di buon auspicio per un rinnovo di contratto che permetterebbe a Castrovilli se non altro di scrivere le ultime pagine una storia che sa ancora di incompiuto
Ma esattamente, Gaetano Castrovilli, cosa è e cosa vuole diventare? Da giovane promessa a nuovo Antognoni, poi numero 10, poi campione d'Europa (da comparsa e grazie alle sfortune di Lorenzo Pellegrini), poi sfortunato lui dieci volte tanto, infine uomo-mercato con un rinnovo che anziché avvicinarsi, si allontana. Mettiamo un po' d'ordine.
Castrovilli, classe 1997, ormai da ben più di 4 anni frequenta la prima squadra della Fiorentina: praticamente da quando è arrivato Rocco Commisso, con Montella che dopo il ritiro con tournée americana annessa decise di tenerlo con sé. Da quel momento, la zolla di mezzala è sempre stata sua, salvo poche eccezioni. Una crescita apprezzabile con le dritte di Franck Ribery, un asse con Chiesa solo abbozzato, un terrificante infortunio dal quale è tornato piano piano, ma con nuova energia. In questa stagione ha fatto il mediano, evoluzione tattica interessantissima, con tanti spunti in entrambe le fasi e la sensazione di potersi affermare. Ecco, potersi affermare. Perché Castrovilli è tra i grandi da 4 anni e può fregiarsi del titolo di campione d'Europa, ma... non ha fatto ancora nulla di che. Certo, c'entrano molto gli otto mesi persi fra aprile e dicembre del 2022, ma il punto è che se quest'estate salutasse la Fiorentina a causa di un accordo sul rinnovo del contratto in scadenza nel 2024 che, a sentire Barone, pare lontanissimo, lo farebbe senza aver lasciato assolutamente nulla se non qualche paragone ingombrante e una manciata di gol (14) e assist (8) sparsi qua e là.