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Mercato Fiorentina fermo, il motivo. Tutta la verità sul rinnovo di Castrovilli

Enzo-bucchioni
Il consueto editoriale del martedì che scandaglia a fondo le ragioni dell'immobilismo sul mercato della Fiorentina e fornisce il reale quadro della situazione
Enzo Bucchioni Editorialista 

Primo momento di perplessità: fra otto giorni comincia il ritiro della Fiorentina e le caselle acquisti e cessioni sono completamente vuote. I tifosi si interrogano e il “chi si compra?” diventa ansia allo stato puro. Capisco.  Magari anche l’allenatore avrebbe preferito la rosa al completo fin dal primo giorno di lavoro. Capisco pure lui. E allora perché la Fiorentina non si muove, non chiude operazioni?

La risposta è semplice e banale allo stesso tempo, può essere perfino fastidiosa: non ci sono ancora le condizioni giuste. E chissà quando verranno. E’ normale che dagli operatori di mercato si alzino nomi, cognomi e stato di famiglia di decine di giocatori, ma siccome non sono abituato ad alimentare sogni e illusioni, faccio fatica a dirvi arriva Tizio o Caio perchè in questo momento non arrivano. Serve pazienza. Guardate il portiere Livakovic. La Fiorentina in questa sessione di mercato non l’ha mai trattato, come in precedenza vi avevo scritto di Zaniolo, di Vicario e Berardi. Ieri l’ha detto pubblicamente Joe Barone. Trattasi di idee messe in giro da intermediari e procuratori per stimolare la concorrenza, per far girare idee o accendere la luce su soluzioni. E’ il grande circo del mercato.


E allora che si fa?

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I dirigenti viola, ovviamente, sono attivi e vigili. Non sono al mare o su Marte, come vi dico da settimane, da quella riunione del dieci giugno, sanno quali sono gli obiettivi, aspettano soltanto di poter affondare i colpi in entrata o in uscita. La cosa importante l’ha ribadita anche Joe Barone l’altra sera al Trofeo Maestrelli: Rocco vuol fare una Fiorentina più forte, indipendente dall’Europa. E questa è l’unica certezza. Bisogna aspettare. La squadra viola deve immettere quei tre-quattro giocatori forti ed esperti, non deve smontare la squadra, ed è giusto aspettare i nomi sui quali si sta puntando, magari per prenderli al prezzo giusto. Poi ci sono le clausole rescissorie in scadenza, i giri internazionali, le squadre arabe che si stanno dando da fare all’impazzata. Tante dinamiche e variabili. La Fiorentina cerca un portiere, un difensore di piede sinistro, un regista se esce Amrabat e un attaccante, ripartiamo da questo. Chi saranno lo vedremo.

Guardatevi intorno

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La verità vera è che non ci sono soldi e anche squadre più ambiziose della Fiorentina fanno fatica. Il Milan ha comprato Loftus Cheek solo perchè ha venduto Tonali a 80 milioni. L’Inter ha perso Dzeko e Brozovic e preso Thuram a parametro zero. La Juve ha speso poco solo per Weah figlio, sta mettendo sul mercato un po’ tutti per fare cassa. Il Napoli saluta Kim. Ma c’è anche un altro fenomeno: le squadre più piccole che non hanno bisogno di soldi alzano i prezzi. L’Empoli ha ceduto Vicario solo al Tottenham, in Italia quei soldi non c’erano. Ora vuole venti milioni per Parisi, altrimenti non lo vende. Il Sassuolo insiste con 35 per Frattesi e 30 per Berardi. Ma anche la Fiorentina non molla Amrabat per meno di 30 milioni. La stessa Salernitana valuta Dia 40 milioni, ma qui c’è un clusola da 25 che scade appunto il 25 luglio. Onestamente sono prezzi folli. Dia vale davvero anche i 25 della clausola? Non lo so, non li spenderei. In questo momento stare vigili e alla finestra è l’atteggiamento giusto. E’ chiaro che uno come Viti, difensore sinistro ex Empoli possa interessare e interessa, ma è logico pagarlo 15 milioni dopo un’annata difficile a Nizza? Meglio ragionare su prestito e clausole a compenso. Ma il Nizza aspetta, vuole decidere con calma. E anche quando Joe Barone dice, appena ieri, che non hanno intenzione di vendere Jovic o altri, protegge il suo capitale. Dire voglio vendere Tizio o Caio significa immediatamente ridimensionarne il valore. Oppure quando sottolinea che “anche per Amrabat non ci sono offerte ufficiali” significa che gli intermediari stanno semplicemente valutando e faranno l’offerta ufficiale quando si avvicinerà alla richiesta. Sedersi a trattare fra le società è l’ultima fase, a volte ci sono affari che vengono chiusi anche senza trattare direttamente, ma con il piatto confezionato dai procuratori e dagli intermediari. Chi immagina scene del tipo “voglio Pinco, quanto costa?”, e si va a trattare, è fuori dalla complessità di questo mercato senza soldi.

L'Arabia e Castrovilli

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Ci sono solo gli arabi che hanno voglia di spendere (il Newcastle è del fondo Pif) e anche qui c’è agitazione. Vanno sui giocatori, offrono ingaggi da favola e le società fanno fatica a trattenerli. Gira voce di un interessamento per Nico Gonzalez. Non mi meraviglio, giocatore funambolico, salta l’uomo, piace a chi apprezza i gesti nel calcio. Se dovessero offrirgli dieci milioni di ingaggio (ipotesi), neanche i trenta dati a Brozovic, sarebbe impossibile trattenerlo. Vedremo. Un certezza comunque c’è: la Fiorentina riparte da una buona base, da una squadra che ha raggiunto due finali. Non siamo a due anni fa, o tre peggio ancora, quando c’era da ricostruire e ripartire. Oggi le basi ci sono, si tratta di trovare i mattoni giusti per continuare a costruire. Fra le basi c’è Castrovilli. La distanza è solo economica, tutto il resto è ok. Mi direte che manca la cosa fondamentale, ovvio. Non sarà facile, ma si tratta. Circa cinquecentomila euro la distanza fra richiesta e offerta, si lavora su bonus e parti variabili. Comunque, salvo clamorose rotture che oggi non sono nell’aria, per la Fiorentina il giocatore non è sul mercato.

Le nuove maglie

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Intanto le nuove maglie hanno scatenato polemiche. Criticatissima quella bianca con disegni floreali. Sono un boomer e in teoria dovrei essere inorridito. Non lo sono. Allora, diciamo questo: se potessimo tornare alle maglie tradizionali non mi opporrei. Anzi. Ma visto che ormai le maglie non sono più soltanto un senso di appartenenza, ma un veicolo di marketing, c’è una nuova vita e un nuovo mondo, trovo che questa casacca sia originale e gradevole. Non sopporto le maglie con i colori da evidenziatore, che snaturano completamente simboli e la storia, ma se c’è il tentativo di evolvere anche in direzioni ardite, perchè no? L’importante è che funzionino e questa maglia, almeno pare, sta piacendo a bestia nel mondo viola e tra i collezionisti.

Stadio

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Capitolo stadio. Ancora una volta è in atto il tentativo di silenziare e offuscare tutta un’operazione folle, come l’ha definita il senatore Renzi. In questo caso sembra l’unico in grado di capire e di spiegare che sarebbe ora di fermarsi e ridiscutere tutto, nell’interesse di Firenze. Nardella invece va avanti e il muro è vicino. Nel frattempo si parla del Padovani e anche qui stanno per buttare via una decina di milioni di soldi nostri per uno stadio temporaneo che sarà prima montato e poi smontato. Con le strade piene di buche, la città sempre più sporca, il traffico fuori controllo, si buttano altri soldi per un qualcosa che avrebbero potuto fare i privati. Non sono bastate due aste deserte Mercafir e Franchi per capire che queste sono operazioni impossibili, si insiste. Fino a quando? Almeno fosse contenta la Fiorentina. E invece i danni grossi li sta subendo e li subirà proprio la Fiorentina che ad oggi non sa dove giocherà i prossimi anni e come sarà lo stadio del futuro. Impossibile programmare.

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