Adesso fa il broker finanziario (a titolo personale), fino a tre anni fa allenava la nazionale under 21 di serie B, ma nella calda estate dell’82 Gianpiero Marini diventava campione del mondo (giocando cinque partite su sette) con la Nazionale di Bearzot. Uno dei fedelissimi in quello che fu il gruppo per antonomasia.
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Marini a VN: “Il calcio moderno e gradevole della Fiorentina così omogenea”
L’ex interista campione del mondo ricorda: “Che tempi quando c’era Antognoni”
Da ex interista con le sue 256 presenze, giochiamoci Fiorentina – Inter di domenica sera…
“A livello qualitativo di rosa l’Inter è superiore, però la Fiorentina ha evidenziato un calcio nuovo, moderno, gradevole, difficilmente in Europa mostrato da altre squadre. La Fiorentina è stata bella da vedere. Atleti disposti bene, passaggi stretti, soprattutto a centrocampo. Adesso l’Inter non sta bene. Nelle ultime partite ha subito troppi gol, però Mancini è un allenatore di esperienza che metterà a fuoco le problematiche. La vera Inter è forte nel reparto difensivo. Icardi e Jovetic hanno tanti gol nelle gambe. Ljajic sa saltare l’uomo e Melo è un incontrista di spessore (il centrocampista, però, sarà squalificato contro la Fiorentina, ndr)”.
Un giudizio su Sousa?
“È stato un grande giocatore. Lo reputo un allenatore di spessore. In Italia da tanto tempo non vedevo una squadra giocare come i primi tre mesi la Fiorentina. Basta pensare all’andata proprio contro l’Inter. Perché non riuscivi a individuare un giocatore migliore dell’altro, talmente omogenea era la squadra nella sua grande qualità. Con un centrocampo dove tutti sanno saltare l’avversario, rubare palla e dettare il passaggio. Adesso, però, perdendo qualcosa a livello fisico viene a mancare la qualità”.
Meglio Thohir o i Della Valle?
“Thohir non ho il piacere di conoscerlo. Della Valle è un imprenditore che sta lottando per il terzo posto mostrando un calcio gradevole anche per coloro che vanno a vedere la partita. Fare il presidente in questi tempi non è facile”.
C’è una Fiorentina – Inter del passato a cui è particolarmente legato?
“Non c’è una partita in particolare. Penso a Giancarlo, un grandissimo, sottostimato a livello tecnico e di grande spessore comportamentale. Lo stimo tanto come persona. A Firenze venivo per i ritiri della nazionale. Firenze per me è Antognoni, ma forse sono rimasto indietro”.
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