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Magico Kean, doppietta in azzurro. Ora in viola sempre con un’altra punta

Magico Kean, doppietta in azzurro. Ora in viola sempre con un’altra punta - immagine 1
La Fiorentina di Stefano Pioli punterà sull'organizzazione di gioco, quindi sarà in grado di supportare le due punte
Enzo Bucchioni Editorialista 

I tre gol segnati da Kean in due partite con la Nazionale, sempre giocando con Retegui, un’altra punta vera, hanno ridato fiato a tutti quelli che preferiscono (a ragione) il doppio attaccante anche nella Fiorentina. Una rete decisiva, la prima, contro l’Estonia. Una doppietta straordinaria contro Israele sono più di una conferma. Intanto Kean è tornato in pieno, ha ritrovato il tocco magico dell’anno scorso, ma il dibattito è comunque aperto. Quelli che pensano che Moise sia nato per giocare da solo non mollano e sono pronti a rilanciare ricordando i 25 gol dell’anno scorso. Come andrà a finire? Chi ha ragione? Per me, pragmaticamente, Kean essendo uno che sa giocare, bravo, potente, che vede la porta, può giocare in tutti i sistemi di gioco. Con un compagno o senza un compagno dipende solo da che tipo di calcio si vuole fare. Chi, come Palladino, mette al centro i giocatori e in secondo piano l’organizzazione, è logico che propenda per un attaccante solo e s’è visto.

La preferenza di Pioli

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Come avrebbe fatto la Fiorentina dell’anno scorso a reggere due attaccanti senza il minimo pressing in fase difensiva, senza un’organizzazione capace di fare lavorare tutti gli undici giocatori in fase di possesso e di non possesso? Impossibile. La palla lunga e pedalare può supportare un solo attaccante al quale non si chiede di fare la fase difensiva ma solo di provare a segnare, due sarebbero impossibile. Non ci sarebbe mai equilibrio. Al massimo si può giocare con un attaccante vero e una mezza punta come Gudmundsson. Al contrario, le squadre organizzate, quelle che giocano assieme, fanno pressing, chiudono le linee e ripartono con più soluzioni, quando tutti si muovono in armonia per attaccare e difendere, non è un problema avere più attaccanti. Gattuso contro l’Estonia ha giocato il 4-2-4 con due punte centrali e due esterne. E nella Fiorentina? Pioli è per le squadre organizzate, nel Milan giocava stabilmente con Leao, un centravanti e Pulisic. A volte s’è visto il 4-2-4, poi c’era Theo Hernandez a fare l’attaccante aggiunto. Calcio attivo e propositivo: sarà così anche la Fiorentina. Quindi il dibattito si chiude qui. In questa Fiorentina che sta nascendo Kean non sarà mai un unico terminale, ma un giocatore inserito in un meccanismo di gioco, che deve muoversi in armonia con gli altri. Pioli ha tre attaccanti a disposizione oltre a Kean e parlo di Piccoli, Dzeko e ovviamente Gud. L’islandese dovrà star più vicino alla porta, a lui l’allenatore chiede (avete sentito le urla durante le partite) e chiederà di stare vicino all’area, vicino all’altra punta. Di caracollare meno per il campo. Concludendo, di queste quattro punte due saranno sempre in campo. Anche sabato contro il Napoli.


Come affrontare il Napoli

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Ovvio che a seconda dell’avversario, dello stato di forma e della strategia adottata Pioli sceglierà la coppia giusta e gli altri giocatori per attaccare, avere personalità e soluzioni, ma sempre con equilibrio. Così avendo davanti gente come McTominay, Anguissa, De Bruyne, Lobotka e compagnia, la Fiorentina non potrà giocare con Piccoli, Kean e Gud come a Torino, ma penso più a un 3-5-2 oppure a un 3-4-2-1 con Mandragora e Sohm in mezzo, Fagioli a fare l’elastico verticale per organizzare in fase di possesso, ma anche per andare a prendere Lobotka una volta persa palla. Nicolussi Caviglia non dovrebbe giocare, sarà una risorsa, ha caratteristiche diverse dagli altri, ma è appena arrivato e deve inserirsi meglio nei meccanismi. Pioli manderà in campo quelli che hanno giocato di più e in questi quindici giorni di stop si sono visti in allenamento molti progressi nella fluidità di manovra. La Fiorentina sta bene, è pronta per giocare una gara difficile, ma lo vuole fare con personalità e identità. Gud dovrebbe farcela. Quindi proviamo a ipotizzare De Gea, Comuzzo, Pongracic, Ranieri in difesa. Dodò, Sohm, Mandragora e Gosens in mediana; Gud e Fagioli dietro a Kean. Quattro giorni per riflettere, ma non lontano da questi concetti.