Gli ultimi due bomber viola più prolifici

Vlahovic-Kean: gli “ultimi” bomber viola. Il “Guerriero” cerca più cinismo

Niccolò Ghinassi
Niccolò Ghinassi Redattore 

Arrivato non certo con l’entusiasmo della piazza data la stagione da 0 reti dell’anno scorso, Kean ha saputo mettere a tacere i mugugni a suon di reti e non solo. E pensare che la stagione non era iniziata proprio al top, né per lui né per i viola, soprattutto quando la modesta Puskas Akadémia gelò il Franchi nella torrida serata del 22 agosto bloccando i gigliati sul 3-3. In quell’occasione Kean segnò il suo primo gol al Franchi con la Fiorentina, ma non convinsero certo né lui né la squadra. Ed anche in campionato nelle prime partite contro Parma e Venezia faticò non poco, provando a sgomitare con le difese avversarie ma senza riuscire ad incidere anche a causa del mancato appoggio della trequarti. La sostanza, però, già si intravedeva, ed a partire dal gol da opportunista ed attaccante vero contro il Monza il primo settembre e da quello successivo contro l’Atalanta alla ripresa dopo la sosta-nazionali, Kean ha acquisito sempre più fiducia dalla piazza e da Palladino, diventando il perno attorno a cui ruota la fase offensiva gigliata. Il punto più alto toccato sin qui, forse, rimane la doppietta e la prova totale messa in campo nel 5-1 contro la Roma, anche se merita di essere citata la tripletta messa a segno contro il Verona il 10 novembre. Non sono mancati, certo, anche i momenti no, come quando in Coppa Italia, pur segnando, ha sbagliato un gol clamoroso di testa da pochi cm dalla porta per poi sparare in curva il proprio tentativo alla lotteria dei rigori, ma quel che emerge ad ora è l’estrema importanza di Kean all’interno dei meccanismi viola, anche quando dalla panchina viene chiamato in campo per raddrizzare le sorti dei gigliati (vedi il primo match della League Phase di Conference League di questa stagione contro il The New Saints). Ad ora, il bottino dice 14 gol in 21 partite, 4 in meno di Vlahovic nello stesso periodo 2021 (da luglio a dicembre), 10 solo in Serie A,  con il centravanti gigliato che però ha finalmente sbloccato quest'anno quell’attacco viola troppo assopito nelle ultime stagioni. Da registrare, semmai, il maggior cinismo di Vlahovic, con il serbo che in quel periodo aveva una media di 1 gol ogni 100 minuti contro i 112 di Kean, oltre ad una conversione di grandi occasioni dell'80% contro il 42.3% dell'attuale punta gigliata DATI SOFASCORE. 

Vlahovic Kean

 

Il "Guerriero" dalla tecnica sopraffina

Duro, arcigno, eppure così talentuoso tecnicamente, un soprannome che sembra calzare a pennello a Kean è quello di “Guerriero”, proprio come il protagonista del manga (che in quel caso però mancava di una a, chiamandosi appunto “Ken”). Il classe 2000, infatti, ha dimostrato in più occasioni di essere fondamentale per il gioco viola anche senza segnare, impensierendo le retroguardie con i suoi movimenti senza palla e aggredendo i difensori incessantemente, mentre in fase di possesso, rispetto a Vlahovic, si sta dimostrando forse migliore nel crearsi le occasioni da solo. Mentre, infatti, l’attuale giocatore della Juventus aveva spesso bisogno di essere “attivato” dai lanci in profondità dei propri compagni, Kean con la sua grinta e la sua tecnica riesce in molte circostanze a inventarsi occasioni anche quando è braccato o accerchiato dai giocatori avversari, essendo capace di crearsi varchi grazie al suo strapotere fisico (quando pianta le gambe a terra è davvero difficile smuoverlo) ed al suo estro, soprattutto quando nelle stretto cerca di “evadere” dal pressing avversario con i suoi giochi di prestigio. Insomma, un vero lottatore su ogni pallone ed una presenza fondamentale della quale questa Fiorentina non può far a meno, a prescindere dal modulo utilizzato, anche se con il 4-2-3-1 e col supporto di Gudmundsson o Beltran sulla trequarti ha creato spesso un dialogo interessante con i compagni. Meno prolifico al momento di quel Vlahovic del quale abbiamo parlato, sì, ma c’è da dire che ha giocato anche 3 partite in meno dall'inizio rispetto al serbo in quella stagione nel periodo selezionato (luglio-dicembre) e che, date le premesse di questa prima parte di annata, i presupposti per diventare un altro importante bomber gigliato ci sono tutti. Kean infatti, come dimostrato anche contro l’Udinese in settimana nel match che ha rovinato il Natale ai viola, non vuole fermarsi, nemmeno quando la Fiorentina è artefice di prove sottotono, con Firenze che intanto si gode il proprio "Guerriero".

 

 


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