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Speciale VN – Le origini di Viti, ragazzo diverso: un no da piccolo per un sì da grande

Niccolò Meoni
Niccolò Meoni Redattore 

Oltre a lui abbiamo intervistato anche due suoi ex compagni, proprio a Ponte a Greve ed all'Audace Legnaia. Il primo è Jonis Galli, ecco cosa ci ha detto:

"Io ho giocato con Mattia proprio al Ponte a Greve, quando eravamo piccoli, ma nonostante questo si vedeva che era diverso dagli altri. In genere a quell'età lì pensi a rincorrere il pallone, lui invece sapeva già stare in campo, e benone. Lui poi andò al Legnaia e poi all'Empoli. Già all'epoca era un ragazzo molto impostato e tranquillo. Si vedeva che aveva qualcosa in più".

Che effetto ti ha fatto vederlo arrivare in Serie A?

"Non mi ha fatto strano, sono contento per lui. Ha realizzato il sogno di ogni bambino che inizia a giocare a pallone, arrivare in Serie A. Si vedeva che aveva delle qualità, poi tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare. Anche la sua famiglia è molto tranquilla, e questo è un grande vantaggio. Spero che faccia bene qui a Firenze, anche se a tanta concorrenza sul centro-sinistra".

Il secondo invece è Jacopo Mina, che ha condiviso il campo sia al Ponte a Greve che all'Audace Legnaia:

"Mi ha fatto davvero piacere vederlo arrivare in Serie A, è sempre stato un ragazzo incredibilmente umile e che comunque aveva delle caratteristiche sopra il normale. Per lui è stata una cosa meritata".

Fin da piccolo era diverso dagli altri?

"Si si, fin da subito si vedeva che aveva quel quid in più, quell'intelligenza calcistica superiore. Era oltre che fisicamente, anche mentalmente più avanti agli altri. All'inizio giocava un po' più esterno, ma dopo poco è stato spostato come difensore centrale, sempre dietro".

Cosa ci dici del ragazzo Mattia invece?

"Lui ha avuto la fortuna di fare un percorso lunghissimo ad Empoli, che è una società rigida. Loro vogliono e cercano ragazzi che siano professionisti fin da subito. Lui è sempre stato un ragazzo tranquillo, non ha mai fatto cavolate, che possono compromettere il tuo percorso, è sempre stato preciso e costante anche negli allenamenti. Mentalmente era già impostato per avere un certo percorso".

Vi siete sentiti ultimamente?

"C'è stato un periodo dove ci siamo un po' persi di vista. Lui è entrato nel mondo del calcio professionistico, a livelli altissimi, poi è andato a Nizza. Ultimamente abbiamo riallacciato i rapporti, e lui non è mai cambiato, è sempre il classico ragazzo di 22 anni. Un amico che parla con tutti, scherzoso, e che poi ha queste qualità eccellenti in campo".

Avete mai parlato di un suo possibile approdo alla Fiorentina?

"In realtà no, ma per un semplice motivo. Lui è sempre stato molto legato all'Empoli, nonostante ci sia una rivalità. Non è mai capitato, ma credo che per lui sia bello andare a giocare nella squadra della sua città. Sarà sicuramente una bellissima soddisfazione".

Niccolò Meoni

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