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Il personaggio

Sparito con Pioli, rilanciato da Vanoli. Richardson si candida da protagonista?

Filippo Caroli Redattore 
Un primo tempo difficile, una seconda parte in crescita. Il centrocampista però finalmente mostra qualche segnale

11 minuti. Non è solamente il titolo del romanzo di Paulo Coelho, ma il tempo che aveva complessivamente giocato in stagione Amir Richardson prima della sfida contro la Dinamo Kiev. Il marocchino è stato la grande sorpresa alla lettura delle formazioni ufficiali in una partita fondamentale nell'ottica di superare il girone di Conference League. E visto il poco spazio concessogli, qualcuno si stava forse anche dimenticando che il classe 2002 fosse ancora in rosa. Arrivato dal Reims per circa 10 milioni di euro, il ragazzo ha vissuto una stagione d'ambientamento sotto la guida tecnica di Raffaele Palladino, e in tanti si aspettavano una crescita già a partire dai mesi estivi. In realtà Richardson, fra problemi fisici e familiari, è scivolato rapidamente in fondo alle gerarchie diventando un vero e proprio desaparecido con Stefano Pioli. Fino all'arrivo del nuovo allenatore.

"Non guardo in faccia a nessuno, chi dà tutto in allenamento avrà sempre una possibilità". Così aveva risposto il tecnico a una domanda sul marocchino alla vigilia del match contro l'Aek Atene. La fiche ce l'ha puntata solo nel turno successivo ma la scommessa ha pagato, almeno parzialmente. Un primo tempo difficile, figlio forse anche dell'emozione. Ma le qualità di Richardson sono emerse alla distanza soprattutto nel secondo tempo e con il passaggio alla linea a 4.

Il numero 24 ha giocato tutta la partita mettendo a referto, come mostra la card degli amici di Sofascore, quattro dribbling riusciti, più di tutti gli altri giocatori in campo. Ma il suo apporto si è sentito anche e soprattutto in fase difensiva, dove si è reso protagonista con un paio di ottime chiusure in ripiegamento. C'è ancora da crescere, e Vanoli lo sa. "Mi aveva incuriosito già in Francia – ha detto ieri il tecnico nel post gara – ha grande personalità tecnica, però non si deve fidare solo di quello. Nel calcio ci sono le due fasi e le deve fare meglio, deve imparare a essere più ordinato tatticamente. Ha tutte le potenzialità per farlo". Le premesse ci sono tutte per una seconda parte di stagione da protagonista. E chissà che l'imminente passaggio alla difesa a 4 non possa favorirlo ulteriormente.