00:57 min
VIOLA NEWS esclusive gli opinionisti Rocco non vende ma almeno rafforzi la società

esclusive

Rocco non vende ma almeno rafforzi la società

Enzo Bucchioni Editorialista 
Se Commisso vuol tenersi la squadra viola, non può non pensare di dotarsi a breve di un direttore generale e di un direttore sportivo di grande levatura

Un punto strappato a fatica con la mentalità della provinciale: a Genova è iniziato un nuovo corso, tutto diverso, ma va bene così. Ne parleremo più avanti. Intanto, val la pena riferire e commentare subito la netta presa di posizione del presidente Rocco Commisso a proposito di nuove voci in arrivo da New York che raccontano di una Fiorentina in vendita. “La Fiorentina non è stata messa in vendita e non è in vendita”, questa la dura replica del presidente viola in una nota diffusa dal club. Parole chiare e decise attorno a un argomento che è da sempre una sorta di nervo scoperto, Commisso non ne vuol proprio sentir parlare. Ricorderete quando, anni fa, uscirono voci su un possibile interessamento arabo, la reazione fu ugualmente dura e bollò le voci come fake news. Del resto la reazione è comprensibile, la Fiorentina è sua e la venderà quando e se lo riterrà più opportuno. Da uomo di comunicazione è giusto che smentisca le notizie false, ma non può meravigliarsi se il mondo del calcio e quello dell’economia (leggasi fondi di investimento) si stiano in qualche modo interrogando o si stiano muovendo attorno al club viola in evidente difficoltà. L’ultimo posto in classifica parla da solo. La debolezza della società è evidente proprio per l’assenza prolungata del presidente che, purtroppo, non viene a Firenze da aprile e non si fanno previsioni su un suo possibile ritorno, ma anche per una catena di comando fragile e assottigliata nel tempo. La scomparsa di Joe Barone prima e le recenti dimissioni di Pradè non hanno portato nuovi ingressi, ma entrambe le figure sono state rimpiazzate con discutibili soluzioni interne. Tutto questo, evidentemente, porta un certo mondo a interrogarsi sull’ipotesi cessione. Gli intermediari d’affari fanno il loro mestiere, sondano, valutano, propongono. Bene ha fatto Commisso, dal suo punto di vista, a rimarcare le sue intenzioni. Il presidente non vende e va bene, però non può non rendersi conto che la sua Fiorentina è finita in questa complicatissima situazione (storica nella sua negatività) non per caso, ma per le scelte sbagliate e la fragilità di manager che sanno poco di pallone.

Una società da rinforzare quanto prima

—  

Non lo diciamo noi, ma le scelte, i fatti, tutto quello che è successo negli ultimi mesi, dimissioni di Palladino comprese, ancora prima dell’ultimo posto in classifica. Non è certo questo il modo di fare bene calcio. Se Rocco vuol tenersi la Fiorentina e noi ne siamo contenti, nel calcio girano troppi avventurieri, proprio per evitare di ritrovarsi in queste situazioni che turbano un’intera città e una tifoseria appassionata come poche, non può non pensare di dotarsi a breve di un direttore generale e di un direttore sportivo di grande levatura in grado di rilanciare le ambizioni più volte sbandierate. I novanta milioni spesi per la campagna acquisti sono i suoi e sono stati spesi male, se la Fiorentina è ultima evidentemente tutti hanno sbagliato e non solo Pioli, non solo Pradè. Dovrebbe chiederne conto e voltare pagina. Ora la palla passa a Vanoli, speriamo trovi la chiave giusta, ma se dietro non c’è la società, se non s’è capita la lezione, tutto è più difficile. In attesa di sapere come evolverà la situazione, resta il punticino da provinciale strappato a Genova in un’altra partita inguardabile. Comunque questo è l’atteggiamento giusto. Vanoli è stato bravo, s’è fatto capire in fretta, sono finiti i sogni di gloria e le ambizioni sbandierate per mesi, ora l’unico obiettivo è la salvezza. Servono grinta e cuore, partite e punti sporchi, anche buttare la palla in tribuna una volta di più. Strappare punto dopo punto deve essere un mantra, come sanno fare le squadre che partono per salvarsi. La Fiorentina ora è una di queste. Purtroppo non c’è altra strada anche perché alcuni giocatori non hanno quel livello tecnico  che ci si aspettava da loro e altri sono in netta flessione.

Vanoli e le scelte drastiche che lo attendono

—  

Se Vanoli riuscirà a dare rapidamente un gioco la situazione tecnica potrà migliorare, ma non è più il momento delle illusioni. Le due settimane di sosta saranno fondamentali anche se diversi giocatori (ma non troppi) sono in giro con le Nazionali. Il nuovo allenatore dovrà portare un po’ del suo calcio, ridare una personalità al gruppo e dovrà fare delle scelte sul modulo e sugli uomini. Scelte anche drastiche. Ci sono giocatori in evidente difficoltà, altri non in sintonia con il momento, incapaci di rimboccarsi le maniche. Di quelli si dovrà fare a meno, magari a vantaggio di alcuni giovani. Poi arriverà il mercato. E’ evidente, come si diceva in estate, che questa squadra manchi di un difensore di alto livello e di un centrocampista di personalità come era Cataldi. Ammesso e non concesso che si possano trovare in una sessione dove in genere si vendono gli scarti, temo che dopo i novanta milioni spesi in estate e il fair play finanziario in agguato, sarà difficile rinforzare questa rosa. Vedremo. In chiusura, per rimarcare la debolezza della società e la mancanza di dirigenti veri, per sottolineare che non siamo noi i cattivi, ma raccontiamo solo la realtà, segnalo le parole di due c.t. a proposito di Fiorentina. Gattuso non ha nascosto la sua amarezza per l’utilizzo di Kean in Conference, per pochi minuti, quando già non stava bene. Non doveva giocare, s’è rifatto male sul male… Anche Baldini dell’Under 21 si era lamentato per i silenzi viola e l’ultima volta non aveva convocato Comuzzo, non informato dalla società sulle sue condizioni. Finalmente si sono chiariti e l’ha richiamato.