Accanto alle intuizioni geniali, il percorso di Paratici presenta anche scelte discutibili, soprattutto negli ultimi anni alla Juventus e durante l’esperienza inglese. Il caso più emblematico è quello di Richarlison, acquistato dal Tottenham nell’estate 2022 per 58 milioni dall’Everton. Un investimento pesante che, tra rendimento discontinuo e difficoltà di inserimento, non ha mai davvero ripagato le aspettative.
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Alla Juventus, invece, il simbolo dei colpi mancati è Matthijs de Ligt. Pagato 85,5 milioni dall’Ajax nel 2019, arriva come futuro leader difensivo ma non riesce mai a incarnare pienamente il ruolo per cui era stato scelto. Un’operazione condizionata da costi altissimi e da una pressione tecnica e mediatica enorme.

Stesso discorso per Arthur Melo, arrivato dal Barcellona in un’operazione valutata 80 milioni. Deludono anche investimenti come Marko Pjaca, pagato 30 milioni dalla Dinamo Zagabria, e Rolando Mandragora, acquistato per 15 milioni dall'Udinese restando sempre ai margini del progetto.

Al Tottenham non hanno convinto nemmeno Bryan Gil (25 milioni), Emerson Royal (25 milioni) e altri profili costosi che non hanno inciso quanto previsto, alimentando il dibattito sui limiti del Paratici “gestore” rispetto al Paratici “costruttore”.
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