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Paratici, da Arthur a CR7: top & flop della sua carriera da direttore sportivo

Matteo Torniai Redattore 

Il primo grande segnale arriva già nel luglio 2010 con Leonardo Bonucci, prelevato dal Bari per 15,5 milioni. Un acquisto discusso, criticato, persino “massacrato” nel primo anno, come ricordò lo stesso Paratici. La Juventus però insiste, crede nel progetto e nel giocatore, e il tempo le dà ragione: Bonucci diventa uno dei pilastri della BBC e della squadra dei nove scudetti. Emblematica anche la scelta del 2018 di riportarlo a Torino dopo l’esperienza al Milan, chiudendo un’operazione complessa e simbolica.

Se c’è però un colpo che Paratici stesso ha definito il più sottovalutato, è quello di Andrea Barzagli, preso dal Wolfsburg nel gennaio 2011 per appena 300 mila euro. Un’operazione quasi invisibile, ma decisiva: da lì nasce la difesa che farà la storia della Juventus. Barzagli diventa il prototipo del difensore affidabile, silenzioso, fondamentale.

Nell’estate 2011 arriva Arturo Vidal, scoperto quasi per caso durante una partita di Europa League. Il cileno viene strappato al Bayer Leverkusen per 12,5 milioni e diventa immediatamente l’anima agonistica del centrocampo bianconero. Nello stesso periodo, a parametro zero dal Milan, arriva Andrea Pirlo, uno dei colpi più clamorosi dell’era Marotta-Paratici: quattro scudetti consecutivi e una nuova identità di gioco costruita intorno a lui.

La lista delle grandi intuizioni prosegue con Paul Pogba, preso a zero dal Manchester United nel 2012 e rivenduto quattro anni dopo per 105 milioni, una delle plusvalenze più importanti della storia del calcio. Poi Carlos Tevez, arrivato dal Manchester City nel 2013 per 9 milioni più bonus, colpo voluto e inseguito a lungo da Paratici, che darà alla Juve personalità e mentalità vincente.

Nel 2015 tocca a Paulo Dybala, 40 milioni al Palermo per un talento giovane e ancora incompiuto. Un rischio, come lo definì lo stesso Paratici, trasformato in una scommessa vinta. E nel 2016 l’affondo su Gonzalo Higuain, 90 milioni al Napoli per indebolire una rivale diretta e rafforzare ulteriormente una Juve già dominante.

Il punto più alto arriva nell’estate 2018 con Cristiano Ronaldo: 117 milioni al Real Madrid per il “colpo del secolo”. Un’operazione nata quasi per intuizione, resa possibile da rapporti, tempismo e visione internazionale. Un affare che segna uno spartiacque per il calcio italiano.

Anche al Tottenham, nonostante un contesto meno favorevole, Paratici lascia il segno con Dejan Kulusevski (preso prima alla Juve poi agli Spurs), e con investimenti importanti come Cristian Romero, Bentancur e Pape Matar Sarr.